martedì 15 ottobre 2013
Così si rivelarono per la prima volta in Italia i DRK ai microfoni di PUNTORADIO (ora UP RADIO)!
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sabato 12 ottobre 2013
I musicisti chiamano alla ribellione al Festival Prineos Sur 2013
foto Julio Castro |
16 luglio 2013 di Julio Castro –
Parlano di ciò che è di tutti, non dei beni materiali, bensì
di quel sentire collettivo che bisogna sviluppare, e non localmente, ma sul
pianeta. E’ un’esemplificazione parziale di quello che vuole questo gruppo, che
sicuramente riesce a far arrivare il messaggio al pubblico. I colombiani DOCTOR
KRAPULA aprono la seconda giornata del Festival Prineos Sur 2013 e ne
approfittano per salutare i ‘loro genitori’, riferendosi ai messicani Café
Tacvba, che suoneranno dopo di loro.
Il giovane gruppo ha i modi e l’energia dei giovani
musicisti dal sangue caldo, della gente coinvolta, di chi non si lascia
imbavagliare né imporre il ritmo…e qui il ritmo lo marcano loro. In tutto il
lungo elenco di canzoni (che si allungano in complicità con il pubblico), le
canzoni toccano rivendicazioni di ogni tipo. Denunciano la corruzione, la
violenza diretta e indiretta contro la gente. Sono anti-tauromachia, anti-corruzione…e
in definitiva il loro Antidoto è la
anti-globalizzazione. Una delle canzoni qui cantate dal pubblico e una di
quelle che mi sembra meglio riuscite, è Somos,
dove includono tutti, dove richiamano a una lotta globale, in maniera
collettiva e armonica, come fosse un inno per spingere a muoversi.
Non avevo ancora avuto occasione di ascoltarli dal vivo,
anche se conoscevo alcune delle loro canzoni da tempo, e oltre allo spettacolo
musicale, quello della sua voce principale, Mario Muñoz, è esigente
visivamente, ammenocché non ti unisca a lui saltando: io mi fisso la telecamera
perché non se ne voli via e finiamo tutti a saltare con loro. Non pare
possibile che nel loro paese vengano trattati come gruppo sovversivo, anche se,
con i politici che abbiamo nel nostro governo, forse dovrei stare zitto, perché
quanta gente non si è censurata o tentato di censurare nel nostro paese?
Il fatto è che Doctor Krapula non ha peli sulla lingua,
parlano del loro Presidente, della loro situazione, però quello di cui cantano è estendibile a tutto
il pianeta, e loro ci chiamano a unirci a questa ribellione quotidiana.
Lo spirito di lotta è presente nel pubblico che assiste a
questo concerto, e il ritmo della band e i toni forti della sua musica
riscaldano subito la notte fredda e ventosa di questa seconda giornata: “Siamo
il Sole, il Vento e il Mare, siamo la Terra che si leva” O almeno dovremmo esserlo.
Fonte: laRepúblicaCultural.es http://www.larepublicacultural.es/article7292.html
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martedì 8 ottobre 2013
Dal Mondo al Kantiere: breve rassegna di una giornata indimenticabile
di Giacomo Molinari - Associazioni a Distinguere
Una finestra sul mondo si è aperta al Kantiere,
uno scorcio di umanità inquieta, cosciente, protagonista di processi di
cambiamento per il proprio territorio a partire da un nuovo rapporto con l'arte
e la cultura.
Anime affini e pratiche comuni, intrecciatesi
nonostante un Oceano di distanza per creare un evento dal sapore unico.
Il bilancio che possiamo stilare sulla serata
di mercoledì sette agosto è ricco di positività in ogni suo aspetto.
Dall'incontro pomeridiano - che ha visto
protagonisti i DrK e le loro battaglie per la tutela dei Beni Comuni e Andrea Zummo, responsabile del "Comitato
Salvagente-Network per la difesa popolare non violenta delle persone a
rischio", organismo nato in seno a Libera operante in Italia e all'estero
(America Latina compresa) per proteggere e tutelare testimoni di giustizia e
attivisti per i diritti umani - al concerto serale, un'esplosione d'energia che
ha coinvolto tutti, regalando a questa piccola città sul lago uno scorcio della
Colombia migliore.
Un incontro da ripetersi, fra realtà che
portano avanti battaglie comuni anche se in contesti diversi.
di Marta Brioschi - Doctor Krapula Italia
A causa della variabilità del clima, il concerto di DrK è
stato spostato all’interno del Kantiere, in una sala appositamente attrezzata
per i gruppi visitanti e dove, ancor prima dell’inizio, si era andata
assiepando una vera e propria folla. Più tardi avremmo scoperto che all’esterno
ne era rimasta almeno altrettanta: tutta la Verbania under 35 era presente, ma è
arrivata molta gente anche da altre città, come Torino e addirittura Parma.
Sin dalle prime note capiamo che il concerto sarà un
successo.
Da subito infatti, il pubblico incomincia a saltare, ballare
e intonare cori, rispondendo ad ogni richiamo o sollecitazione da parte di
Mario, il cantante. L’entusiasmo e la perfetta sintonia tra il palco e il
pubblico è palpabile e la band risponde infondendo tutta l’energia possibile
nella propria performance, nonostante il caldo insopportabile – dopo solo un
paio di canzoni si rende necessario asciugare il palco, scivoloso per il sudore
dei 5 ragazzi - .
Nessun cedimento, nessuna pietà, nessuna esitazione: le
canzoni scorrono via veloci una dopo l’altra senza soluzione di continuità, in
una vertigine quasi ipnotica che sembra impedire alla gente di arrestarsi, di
prendere fiato. Volano magliette, i capelli si fanno pesanti di sudore, è come
se esistesse solo un unico, grande organismo vivente che respira all’unisono
entro gli angusti confini della sala. Neanche l’improvvida interruzione della
Polizia (per una questione di parcheggio irregolare) impedisce alla band di
ritornare sul palco e riconquistare con poche note di Tiempo Locura, canzone fuori programma, tutta l’attenzione del
pubblico, che la segue con rinnovato vigore e scandendo con maggior forza i
ritornelli appena appresi delle canzoni che sente più vicine, come Exigimos, Amanece e Bam.
Dopo 90 minuti, il concerto si chiude al grido unanime e
incessante di “Una màs!! , “Ancora una!!”, ma i ragazzi sono stanchi e scendono
dal palco per unirsi alla folla che li accoglie con abbracci e complimenti e li
ringrazia. Diverse persone mi raggiungono per ringraziarci della serata
definendola “incredibile”, “esaltante”. Alcuni confessano di essere stati
trascinati al Kantiere dalla fidanzata, dall’amico, persino dalla madre e di
aver scoperto di amare già la musica dei Doctor Krapula, aggiungendo di non
essersi mai divertiti tanto in tanti anni.
Nell’aria, a parte il caldo, resta una bella sensazione,
quella di aver partecipato ad una festa ben riuscita, ad un rito collettivo
fatto di gioia e partecipazione e tanta voglia di ripetere presto l’esperienza.
I Doctor Krapula la chiamano Magia…
giovedì 3 ottobre 2013
domenica 29 settembre 2013
Dr. Krapula: La potenza dal vivo
Foto di Fernando Aceves @ Lunario, MX |
Ci sono gruppi che si sentono a disagio negli studi di
registrazione, una bestia difficile da domare; l’asetticità, l’ordine
impediscono loro di forgiare quei suoni che in una sala prove si ascoltano in
un modo e una volta plasmati in un disco, guadagnano nitidezza, chiarezza, però
perdono ruvidezza e spigolosità. In breve, la vita sfugge loro.
E’ questo che capita a Dr. Krapula, quintetto che arriva
oggi a Città del Messico per spaccare pietre, per stabilire una reputazione e
dimostra che tra quella band con cinque album al seguito e questo gruppo esplosivo
dal vivo, vi è una distanza, un enorme abisso.
I Colombiani ci portano su una chiatta di ritmi latini, dove
dominano ska, reggae, punk e hardcore. I testi sono combattivi, ―Exigimos,
porque la voz podemos levantar/ exigimos, porque tenemos derecho a protestar―,
sono iperattivi sul palco, e dal vivo sono caratterizzati essenzialmente da tre
cose.
In primo luogo, un’infinita energia sul palco. Il loro
cantante, Mario Muñoz, è instancabile, si muove, si agita, sa connettersi con
il pubblico, sa far sentire a ciascuno dei partecipanti che il concerto è fatto
solo per lui o lei ("questa canzone è per te, per te, per voi e per voi
"), e allo stesso tempo si rivolge ad un collettivo ("suoniamo più
forte insieme").
In secondo luogo, collegano le canzoni a formare grandi
blocchi sonori che scorrono rapidamente nel tempo e creano la sensazione di
vertigine. Infine, la pulizia del loro suono che fa brillare ciascuna delle canzoni
e permette di apprezzare gli assoli e assimilare i singoli testi nella loro
interezza.
Dr. Krapula è una band nuova in questo paese, ma in Colombia
c'è una storia di quindici anni alle spalle. Su questo percorso si eleva, come
un gigante, molto evidente a volte, l'ombra di Manu Chao, influenza molto
esplicita in alcuni testi come ―Que viva Manu / que viva la vida / me gustas
tú―, o nelle accelerazioni sonore che ricordano più i tempi di Mano Negra che
il lavoro solista di Chao.
Fortunatamente per il quintetto, completato da German
Martinez, chitarra, David Jaramillo, basso, Niko Cabrera, batteria, e Sergio
Acosta, tastiere, il cantante è solo un riferimento, perché loro si sono già ritagliati
un’identità. Sono dei pochi gruppi di oggi che si impegnano a comporre testi
che si occupano di problemi sociali, tra cui il degrado ambientale e
l'ingiustizia. E per questo attingono alla tradizione latino-americana, dove lo
stesso seme è stato piantato da gruppi folcloristici e gruppi rock.
Dr. Krapula sa bene dove posizionarsi e oggi ci forniscono
segni tangibili di questo. A un suono energico aggiungono un atteggiamento in
cui non c'è spazio per le mezze misure e se c’è rabbia è ben focalizzata.
Fonte: David Cortés per Bitàcora, pagina dell’Auditorio
Nacional EL LUNARIO – Città del Messico.
Articolo originale: http://www.bitacoradelauditorio.com/2013/09/dr-krapula-la-potencia-en-vivo.html
Articolo originale: http://www.bitacoradelauditorio.com/2013/09/dr-krapula-la-potencia-en-vivo.html
venerdì 13 settembre 2013
L'Intervento di Cesar Pachon, portavoce dei 'Campesinos' colombiani sulla musica di David Jaramillo
“Chiedo a tutti il favore di ascoltarmi attentamente. Rappresento
qui un popolo contadino, dignitoso e lavoratore e le persone più onorate e
oneste di questo paese. Rappresento principalmente i coltivatori di patate,
perché è lì che è nato questo Movimento, però vengo anche in rappresentanza dei
coltivatori di cipolle, di fagioli, di pomodori, dei frutticoltori, produttori
di latte che fanno parte della nostra economia. Noi non ci dedichiamo ad un
solo tipo di coltivazione, perché pratichiamo la rotazione, diversamente
danneggeremmo la terra. In questo momento tutti loro vi mandano un saluto e una
richiesta di aiuto, perché ci troviamo in una situazione di povertà assoluta e
questo non è giusto perché stiamo perdendo ciò che abbiamo costruito in tutta
una vita.
Noi non possiamo competere con il mercato estero, perché produrre un chilo di cibo all’estero costa meno che produrlo in Colombia e non ci vengano a dire che dobbiamo diventare più competitivi perché noi qui già ci ammazziamo sotto il sole e l’acqua: noi siamo bravissimi a produrre e manteniamo la pace nel Surco, come diciamo qui. Abbiamo bisogno di soluzioni radicali e non acqua tiepida.
Signor Ministro, per favore, sto parlando a nome dei coltivatori colombiani e la prego di ascoltarci. Qui si è perso il senso della Missione e della Visione di un’istituzione come la nostra. Noi abbiamo le competenze per sapere quando seminare e raccogliere, conosciamo il nostro mercato interno e qui si sta comprando dall’estero senza tener in conto la nostra agricoltura e rovinandola. In questo momento i nostri agricoltori stanno soffrendo come sempre gli abusi del governo nazionale. Ci sono stati molti feriti e ci sono dei compagni in stato di reclusione e io chiedo che vengano rilasciati senza conseguenze giuridiche. Come si può ottenere la pace quando ci sono tanta fame e ingiustizie sociali? Cerchiamo insieme una soluzione! Se volete, noi siamo in grado di proporre una politica agraria per questo paese, perché qui si presentano molte soluzioni politiche ma non una adeguata. Riorganizziamo il mercato, non importiamo cibo e noi siamo capaci di darci una casa, non abbiamo bisogno che ce la regaliate: possiamo comprarcela con il nostro lavoro! E non importate cibo, che siamo in grado di nutrire questo paese e anche altri! E per quello che riguarda il conflitto tra le miniere e le riserve d’acqua, per favore trovate una soluzione che non distrugga l’ambiente e l’acqua…”
Noi non possiamo competere con il mercato estero, perché produrre un chilo di cibo all’estero costa meno che produrlo in Colombia e non ci vengano a dire che dobbiamo diventare più competitivi perché noi qui già ci ammazziamo sotto il sole e l’acqua: noi siamo bravissimi a produrre e manteniamo la pace nel Surco, come diciamo qui. Abbiamo bisogno di soluzioni radicali e non acqua tiepida.
Signor Ministro, per favore, sto parlando a nome dei coltivatori colombiani e la prego di ascoltarci. Qui si è perso il senso della Missione e della Visione di un’istituzione come la nostra. Noi abbiamo le competenze per sapere quando seminare e raccogliere, conosciamo il nostro mercato interno e qui si sta comprando dall’estero senza tener in conto la nostra agricoltura e rovinandola. In questo momento i nostri agricoltori stanno soffrendo come sempre gli abusi del governo nazionale. Ci sono stati molti feriti e ci sono dei compagni in stato di reclusione e io chiedo che vengano rilasciati senza conseguenze giuridiche. Come si può ottenere la pace quando ci sono tanta fame e ingiustizie sociali? Cerchiamo insieme una soluzione! Se volete, noi siamo in grado di proporre una politica agraria per questo paese, perché qui si presentano molte soluzioni politiche ma non una adeguata. Riorganizziamo il mercato, non importiamo cibo e noi siamo capaci di darci una casa, non abbiamo bisogno che ce la regaliate: possiamo comprarcela con il nostro lavoro! E non importate cibo, che siamo in grado di nutrire questo paese e anche altri! E per quello che riguarda il conflitto tra le miniere e le riserve d’acqua, per favore trovate una soluzione che non distrugga l’ambiente e l’acqua…”
giovedì 1 agosto 2013
Twitta che ti passa...
Il Vive Latino è il Festival più grande ed importante di tutta l'America Latina!! Trad. "Doctor Krapula è attualmente la band più importante della Colombia. Senza dubbio vale la bena vederli dal vivo!".@DoctorKrapula es actualmente la banda de rock más importante en Colombia, sin duda vale la pena verlos en vivo http://t.co/ZzEWDUCrvq
— vivelatino (@vivelatino) August 1, 2013
lunedì 29 luglio 2013
DOCTOR KRAPULA - LIVE IN ITALY - 6 e 7 agosto!
I Doctor Krapula testimonial di “Oxjam-Music for a change”
Un doppio appuntamento, parte del tour 2013 “Viva El Planeta” che non dimentica la solidarietà, perché i Doctor Krapula, sono anche testimonial d‘eccezione di “Oxjam – Music for a change”,il concorso realizzato da Oxfam Italia, che chiede a tutte le band e dj di iscriversi al più presto e impegnarsi in prima persona contro fame e ingiustizie. Come? Suonando! Oxfam Italia mette infatti a disposizione premi importanti per tutte le band che si impegneranno fino al 31 agosto, assieme all’associazione nel diffondere questi temi, partecipando ad una raccolta fondi. Per iscriversi basta andare sul sito http://www.oxfamitalia.org/oxjam e scaricare tutti i materiali a disposizione. Un impegno rivolto alla lotta ad ingiustizie e diseguaglianze, che accomuna anche l’impegno artistico proprio dei Doctor Krapula.
I live dei Doctor Krapula
Martedì 6 agosto, al H2O LIVE CLUB (info: https://www.facebook.com/H2oLiveClub ), si parte alle ore 21.00 con il concerto gratuito dei Doctor Krapula.
A seguire un esclusivo “After Show Party”con ricco buffet ed animazione, in cui si potranno conoscere personalmente i membri della band ed in cui verranno presentate le attività e i progetti di OXFAM ITALIA e dei DOCTOR KRAPULA. L’ ingresso al party sarà a pagamento e 5 euro del prezzo del biglietto (12 euro) verranno devoluti a OXFAM ITALIA. Si possono acquistare i biglietti in prevendita inviando una mail a drkrapula.italia@gmail.com o presso i ristoranti TEXAS GRILL (https://www.facebook.com/TexasGrill.it) e EL MARISCO (https://www.facebook.com/pages/El-Marisco/188618947942178?fref=ts) in via per Mezzomerico a Marano Ticino (No), entrambi di fianco al H2O LIVE CLUB.
Mercoledì 7 agosto al Kantiere (info: https://www.facebook.com/ilkantiere?fref=ts ), si terrà invece dalle ore 18.00 una tavola rotonda organizzata da Libera VCO e 21 Marzo, con la presentazione del "Progetto Salvagente" e testimonianze dei Doctor Krapula riguardo al proprio lavoro sociale e artistico in Sud America. Il Comitato Salvagente-Network per la Difesa Popolare Nonviolenta delle persone a rischio, è un’iniziativa di giovani cittadini che si inserisce all’interno dei valori e iniziative condivisi con l’associazione Acmos e rete Libera di cui è partner, ovvero promozione della cittadinanza attiva e lotta alle mafie, con l’obiettivo di sostenere i difensori dei diritti umani, compresi i testimoni di giustizia, giornalisti in teatri di guerra, attivisti e volontari in zone ad alta densità mafiosa o in contesti bellici, chiunque promuova attivamente la ricerca e la costruzione della giustizia e dei Diritti Umani. Alle ore 18.45, aperitivo e grigliata e alle 19.00 Dj set e Live set. Alle ore 22.00 concerto gratuito dei Doctor Krapula.
Le due date italiane, che si inseriscono nel tour che vede la band impegnata anche negli States, in Europa ed in Giappone, sono organizzate dal fan club italiano Doctor Krapula Italia in collaborazione con Associazioni a Distinguere, Associazione 21 Marzo e Libera VCO.
Chi sono i DOCTOR KRAPULA
Doctor Krapula (www.doctorkrapula.net) è un gruppo di rock alternativo, che trasmette all’umanità messaggi di trasformazione e di attivazione della coscienza attraverso la sua musica popolare ‘meticcia’ (Rock che accoglie influssi Ska, Reggae, Punk, Salsa e di musica popolare).
Creata nel 1998 a Bogotà, Colombia, da 5 musicisti, in quasi 15 anni di carriera e 5 lavori discografici, i componenti di Doctor Krapula si sono posizionati come leader del movimento artistico cosciente dell’America Latina, che guidano insieme a colleghi amici quali Manu Chao.
La band ha all’attivo un importante show dal vivo che è riuscito a colpire il cuore e restare nella memoria di più di un milione di persone in più di 500 repliche. Il diligente e continuo lavoro ha permesso al gruppo di ottenere numerosi ed importanti riconoscimenti come: 10 premi ‘Shock de la Musica’, 4 premi ‘Nuestra Tierra’, 3 nominations ai premi MTV, una nomination ai premi ‘40 Principales’ in Spagna e 3 nominations ai Latin Grammy oltre ad innumerevoli riconoscimenti della stampa alla sua musica e alle sue azioni.
La band conta sul supporto di un nutrito e fedelissimo stuolo di fans in quasi tutto il mondo e la sua pagina Facebook ha già superato la soglia degli 800.000 contatti. La musica di Doctor Krapula si lascia ballare e lascia riflettere ed è riuscita ad irrompere nei grandi mercati senza negoziare il carattere rivoluzionario della sua essenza lirica.
Info:
ITALIAN SITE
ITALIAN FACEBOOK PAGE
OFFICIAL SITE
OFFICIAL YOUTUBE CHANNEL
http://www.youtube.com/channel/UCqqmgvhRV_KssJ8FGOqSblA (17.000 iscritti e oltre 4.000.000 di visualizzazioni)
OFFICIAL FACEBOOK PAGE
https://www.facebook.com/doctorkrapula?fref=ts (QUASI 760.000 FAN)
OFFICIAL TWITTER PROFILE
venerdì 19 luglio 2013
Intervista tratta dalla Rivista SHOCK
- Shock: Qual è il significato di ‘Viva el Planeta’ il nuovo
album, nella carriera di DrK?
- Mario: Abbiamo sempre voluto fare un disco che potesse
suonare esattamente come sul palco, quando suoniamo dal vivo, senza
sovrapproduzioni e scavando profondamente nei temi di cui cantiamo sempre. Ma
volevamo anche approfittare del pessimismo in cui si crogiola molta gente e
opporvici. Per noi il mondo non finisce nel 2012. E’ il contrario, rinascerà.
Questo è il momento del cambiamento e della transizione e dobbiamo essere più
orientati alla vita. E’ anche il ritorno di DrK dopo Quattro anni dall’ultimo
disco registrato in studio.
- Shock: alcune canzoni del disco riportano alle origini di
DrK. Quando avete sentito il bisogno di tornare all’essenza punk/rok della
band?
- Niko: Penso che ci abbia aiutato molto il tour europeo.
Girare il mondo in tournée.
- Mario. Restando in Colombia ti viene la paura di uscire da
quello che potrebbe funzionare. Qui noi abbiamo paura che le nostre canzoni
potrebbero non funzionare in radio, ma andando in giro per il mondo ci siamo
accorti che la chiave di tutto sono le buone canzoni e quello che ci ha reso
famosi oltreoceano è il nostro modo di stare sul palco e il messaggio che diamo.
Ringraziando Dio siamo andati in giro per il mondo, perché così abbiamo capito
che le buone canzoni non sono scelte dalle radio, dai media o dalla critica. Le
canzoni che non funzionano in Colombia sono quelle che hanno più successo in
Messico, quelle che ci chiedono in Germania e quelle che sono più amate in
Austria. Abbiamo capito che il mondo è più grande della Colombia.
- Sergio: La gente capisce le nostre canzoni
indipendentemente dalla lingua. Molte persone vengono da noi e ci dicono: “E’
incredibile ascoltarvi, perché parlate una lingua che non comprendiamo, ma
intendiamo quello che state dicendo”.
- Shock: Qual è la posizione politica della band?
- David: la nostra missione nella vita è proteggere il
territorio e la vita. La Colombia è un paese molto privilegiato e la stanno
vendendo. Penso che nel nostro caso si tratti più di un progetto di vita che di
un progetto politico, ma noi lo esprimiamo attraverso la politica, la musica e
attraverso il modo di relazionarci ad ogni cosa. Il nostro approccio è quello
di rispettarci reciprocamente. DrK è contro qualsiasi cosa che possa far danno
agli esseri viventi.
- Mario: e questo automaticamente ci pone ‘a sinistra’ anche se noi non lo abbiamo mai
detto. Quello che capita è che la maggior parte delle persone impegnate in
cause sociali o ambientali tendono a stare ‘a sinistra’, perché le cose che più
contano ‘a destra’ sono la produzione, i consumi, l’economia e il potere, ma
per noi il vero potere sta nel preservare. Il nostro approccio politico è la
consapevolezza e la difesa delle risorse
naturali, senza essere degli hippies. Che viva il pianeta! Questa è la nostra
posizione politica. Lunga vita al pianeta, lunga vita agli animali, rispetto
per i fiumi, per le montagne, rispetto per i cittadini.
- David: noi rappresentiamo la faccia luminosa del sole.
Aprile 2012
domenica 14 luglio 2013
La festa ribelle di Doctor Krapula al Festival Prineos Sur (Spagna), 13 luglio 2013
“Doctor Krapula è uno di quei gruppi che nascono in un
quartiere qualsiasi di una grande città e che con dedizione e talento riescono
a sviluppare una carriera coerente, meritevole, lontana dalle regole dell’industria
musicale. Fanno parte del ‘Movimento Artistico Cosciente’ che si serve della
musica come di uno strumento per creare coscienza e militanza sociale.
Sin dal primo pezzo “Doctor Krapula Presente” è risultato
chiaro che sarebbero stati il miglior antidoto per placare la tormenta
atmosferica, trasformandola in una bufera musicale ballabile, agitatrice di
coscienze.
La risposta è stata immediata. Dopo un paio di pezzi erano
tutti in piedi che ribollivano e cantavano in coro canzoni praticamente
sconosciute e inedite per la maggioranza del pubblico. “Viva el Planeta” sugli
effetti del cambio climatico, “Somos” omaggio ai leader indigeni assassinati. Denunce
al commercio dell’acqua utilizzata per l’estrazione mineraria, che lascia senza
riserve e al limite della sopravvivenza milioni di persone in America Latina. Musica
d’effetto che trasforma l’auditorio in una singolare festa ribelle: “Pretendiamo perché abbiamo diritto a protestare, pretendiamo perché possiamo alzare la
voce”.”Pretendiamo nuova gente al governo e che si ponga fine a tanta
corruzione”; nessuno smette di ballare, applaudire, condividere. Chiudono
ringraziando di essere sul palco del Festival, al quale sono giunti per la
prima volta in omaggio ai loro maestri (parole loro) Café Tacvba, con cui hanno
suonato in Messico, a Bogotà, in Argentina e negli Stati Uniti. Intanto le reti
sociali del festival sono inondate di messaggi dall’America Latina, gli Stati
Uniti e l’Africa, che stanno seguendo in diretta il concerto attraverso Radio 3.”
Fonte: Noticias Prineos Sur (Articolo originario: http://www.pirineos-sur.es/noticia/?idnoticia=536#.UeK5hc8QMwE.twitter
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martedì 4 giugno 2013
Un progetto per fermare le mega-miniere in Messico
Sonidero Mestizo è una band Messicana amica e collega di Doctor Krapula, con cui ha già condiviso palcoscenici e progetti socio-ambientali. Qui vi proponiamo una loro campagna in corso, che rischia di fallire lo scopo se non aiutiamo il progetto anche con piccole donazioni (via PayPal) utilizzando una piattaforma di Crowdfunding. Condividiamo perciò volentieri l'appello di 'Sonidero Mestizo' a cui ci uniamo e vi chiediamo di unirvi per fermare le società minerarie che stanno arrecando danni inauditi al territorio e alla loro gente. FERMIAMO LE MEGA MINIERE! Qui sotto il video-appello e la trascrizione in Italiano.
Per aderire alla campagna, questo è il link. Ricordate, mancano solo poco più di 10 giorni, perciò fate girare la voce!! http://fondeadora.mx/projects/y-que-con-la-mega-mineria
Per aderire alla campagna, questo è il link. Ricordate, mancano solo poco più di 10 giorni, perciò fate girare la voce!! http://fondeadora.mx/projects/y-que-con-la-mega-mineria
“Saluto di Pace e Rispetto, io sono Roco Pachukote di ‘Sonidero
Mestizo’ dal Messico.
Stiamo appoggiando la produzione di una storia a fumetti per
rafforzare la lotta contro le mega-miniere in tutto il paese.
Lo sapevi che il 30% di tutto il territorio nazionale è dato
in concessione alle società minerarie? E che la maggioranza di queste imprese è
straniera?
Le conseguenze delle mega-miniere moderne sono terribili. Gli
strumenti attuali di scavo e gli esplosivi possono sbriciolare un’intera
montagna in poche ore, lasciando crateri grandi fino a 10 ettari per un
chilometro di profondità, inoltre, dove si realizzano miniere si esauriscono
fiumi e sorgenti d’acqua. Una miniera moderna utilizza mediamente 10 milioni di litri di
acqua al giorno perché hanno bisogno di 2 tonnellate (2000 litri ) d’acqua per
estrarre 1 solo grammo di oro. Tradotto, questo significa che utilizzano e
contaminano l’acqua necessaria per il consumo medio giornaliero di 150 000
famiglie. Da dove prendono l’acqua? Dalle sorgenti e dai bacini idrici locali e
se l’acqua scarseggia, quella che rimane non va alla popolazione e alle
comunità locali, perché la legge stabilisce che l’accesso all’acqua è
prioritario per le miniere.
Il fumetto che stiamo appoggiando ha come obiettivo l’informazione
alle popolazioni che abitano le terre perché solo loro possono fermare
le mega-miniere. L’idea dietro al fumetto è quella di formulare delle domande
che la gente ha bisogno di fare e per cui hanno diritto di ricevere risposta.
“Come ci garantite che non contaminerete la nostra acqua e
le nostre terre?”
“Se l’acqua scarseggia, sarà per il popolo o per le miniere?”
“Che farete per prevenire gli effetti negativi sulla salute
indotti dal lavoro minerario?”
“Il lavoro che offrite, è per la nostra gente o porterete
operai da fuori?”
“Che ci guadagniamo noi dalla miniera?”
Con un disegno di alta qualità e una sceneggiatura
impeccabile in cui ci sono amore, tensione emotiva e aspetti comici, i
personaggi e le situazioni si riflettono in quelli reali e il linguaggio è
ideale per canalizzare queste domande chiave.
Il progetto è in fase avanzata: abbiamo già la sceneggiatura
e abbiamo bisogno solo della vostra ultima spinta per la produzione, la stampa
e la distribuzione del fumetto.
Appoggia la pubblicazione e distribuzione di questo ‘comics’,
a favore di questo pianeta che siamo chiamati a proteggere e per evitare che si
diffonda ancora più miseria camuffata da progresso.”
giovedì 30 maggio 2013
L’emozionante, impressionante, sensazionale rivelazione da brividi di Doctor Kràpula
Sergio Acosta con David G. C. |
"Quando
ascoltai per la prima volta qualcosa di Doctor Kràpula avevo circa 14 anni e
andavo a scuola; tutto avvenne grazie a un cugino che era stato ad un concerto
ed era rimasto impressionato dalla loro musica, tanto da procurarsi
immediatamente i due dischi che già circolavano a quel tempo: ‘El carnaval de
la apatilla’ e ‘Dele la wuelta al disco’, che mi prestò...mi piacquero e li
acquistai in seguito perché fossero miei! Erano incredibili l’energia e i
testi; non avevo mai ascoltato qualcosa di simile e con quel ritmo ancor meno.
Credo che fosse comprensibile, soltanto allora iniziavo ad ascoltare musica sul
serio. Uno o due anni dopo, iniziò la promozione del disco ‘Bombea’ (e fino a
quel momento già avevo assistito ad alcuni concerti coi quali, ogni volta, mi
innamoravo di più di questa band straordinaria) un disco che rivoluzionò il mio
modo di pensare e la mia forma di vedere le cose, grazie al suo contenuto
impegnato e focalizzato sulla nostra società colombiana e mondiale; non era
normale allora che gruppi come il loro iniziassero a colpire così forte in
Colombia.
Passava il
tempo e mi lasciavo sempre più coinvolgere nel movimento di Doctor Kràpula...lo
chiamo ‘movimento’, perché è precisamente come vedo il gruppo: è molto più di
un insieme di artisti e cantanti, è la voce del popolo, è energia e forza per i
deboli, è un messaggio che deve restare nella testa del colombiano e del
cittadino del mondo che tristemente dimentica in fretta e non ha memoria.
Doctor Kràpula è lotta cosciente. Fu al tempo in cui uscì il disco ‘Sagrado
Corazòn’ che iniziai a sentire la sua evoluzione nella musica e nei testi delle
canzoni; erano testi semplici e facili da digerire, facili da imparare e la
cosa migliore di tutte, come siamo abituati, con messaggi di attivazione: si
passò dal criticare il governo o persone che distruggono a messaggi di amore,
verso gli altri e verso noi stessi, messaggi di pace, per porre fine alla
guerra che sferza il mondo e
consapevolizzarsi rispetto al fatto che la terra è sacra, l’acqua è sacra, il
vento è sacro, il fuoco è sacro perché è vita e che per questo la vita è sacra.
Doctor
Krapula sta lanciando il suo nuovo disco ‘Viva el Planeta’, per me uno dei
migliori che hanno fatto: con tutto l’amore che esprime e il suo fantastico messaggio
dimostra maturità e crescita musicale. Bisogna goderselo, ballarlo e
rifletterci su. Grazie a tutto ciò, questa grande band ha potuto introdursi con
successo in molti angoli del mondo, nelle famiglie e si sono guadagnati l’amore
e il rispetto della Colombia a mani basse. Non è facile che una rock band
riesca a fare una cosa del genere così in fretta con i contenuti che propone,
ce l’ha fatta con molto lavoro, sacrificio e soprattutto amore: i gruppi che ci
riescono sono grandi e Doctor Kràpula è una grande band. Sono sicuro che
conquisteranno il mondo in maniera eccellente, portando in giro messaggi di
consapevolezza e dando tutti sé stessi, perché loro amano quello che fanno e ci
credono e in più hanno l’appoggio e la forza di migliaia di persone che come me
stanno al loro fianco.
Li conosco
personalmente da molto tempo e ho potuto rendermi conto della qualità umana che
hanno. Non sono artisti tipici: salgono sul palco a trasmettere idee di
cambiamento e sono impegnati per davvero, non sono di quelli che mostrano alle
telecamere una cosa e nel privato sono diversi. Sono persone straordinarie, uno
diverso dall’altro, come tutto il mondo, con qualità e difetti, ma tutti con in
mente lo stesso messaggio di pace e amore per il mondo e per ciascuna persona
con cui abbiano contatto. Quando stai al loro fianco o parli con loro, ti fanno
sentire come un fratello. Sono grandiosi.
Non posso
smettere di scrivere queste parole senza raccomandarli con tutto il cuore.
Fanno uno show dal vivo spettacolare, che nessuno può perdere. Il loro è uno di
quei gruppi privilegiati che riescono a trasmettere energia in ogni concerto
che fanno. Sembra che non esauriscano mai le forze. Ciascun concerto è diverso
e ci mettono tutto l’amore. Sono persone irripetibili, da apprezzare per quello
che fanno e per quello che sono.
Dio
benedica Doctor Krapula!
“ Che tu
viva, che viva la terra, che viva la gente che non vuole la guerra, che vivano
le piante, la natura, un mondo senza fame e anche senza povertà, viva essere
rivoluzionario, godersi la vita senza esser milionario” Viva el planeta
Che viva
Doctor Kràpula!"
mercoledì 29 maggio 2013
Il progetto AMA-ZONAS: Introduzione
L’Amazzonia è diversa, eterogenea e complessa; è
multidimensionale e tuttavia integrale, i suoi fiumi, compreso il Rio delle
Amazzoni, la selva, i suoi animali, le piante, i popoli originari e i saperi
tradizionali fanno in modo che esistano varie Amazzonie e anche diversi tipi di
conflitto, sia per l’appropriazione del territorio, sia per l’eredità naturale
e culturale che racchiude.
Costituisce un territorio-organismo, o regione-viva, di più
di 7.5 milioni di chilometri quadrati, bagnato dal sistema idrico più grande
del pianeta che include la sua spina dorsale, il Rio delle Amazzoni con i suoi 6.500 km di lunghezza. La
regione amazzonica nel suo complesso è condivisa da 8 paesi: Brasile, Bolivia,
Ecuador, Perù, Guyana, Surinam, Venezuela e Colombia, paese nel quale interessa
i dipartimenti Guaviare, Guainia, Vaupés, Putumayo e Amazonas, fino ad arrivare
alla Sierra de la Macarena.
Il lavoro di ACITAM (Asociación de Cabildos Indígenas del
Trapecio Amazónico Colombiano), a nome dei suoi anziani e delle autorità
indigene e a favore dei popoli yagua, tikuna e kokoama che abitano la riva
destra del Rio delle Amazzoni, ha consolidato processi organizzativi con
l’intenzione di rivendicare il proprio territorio - ivi incluse la cultura, la
lingua e le tradizioni, così come il suo patrimonio spirituale - mentre ne
identifica e denuncia i problemi socio-ambientali e la loro stretta relazione
con la perdita del territorio e dell’identità culturale.
Motivato da questa situazione, accogliendo la chiamata di
ACITAM e comprendendo la necessità di proteggere le diverse modalità di
percezione e comprensione dell’ambiente e della cultura apportate dalle
comunità amazzoniche che ha permesso loro di sopravvivere e prosperare
attraverso una relazione di convivenza con la Natura, nasce il Movimento
Interculturale per la Natura. E’ un collettivo che intende, a partire
dalle manifestazioni artistiche, creare degli spazi di partecipazione
trans-generazionali che prima di tutto promuovano e convalidino i saperi
tradizionali affinché vengano divulgati e praticati tra le popolazioni indigene
e non indigene e in ultima istanza si adoperino per la conservazione della
‘selva madre’.
Il trailer
lunedì 27 maggio 2013
TESTI: EXIGIMOS (Pretendiamo)
Pretendiamo rispetto per la vita
Pretendiamo migliore educazione
Pretendiamo la verità nei notiziari
Pretendiamo tutta l’informazione
Pretendiamo che l’acqua si protegga
Perché non c’è niente che valga di più
Pretendiamo gente nuova al governo
E che finisca la corruzione
RISPETTO per la montagna
E che non si tocchino le foreste
Che restituiscano tutta la terra [agli sfollati]
E che il contadino la torni a coltivare
Pretendiamo
Perché possiamo alzare la voce
Pretendiamo
Perché abbiamo diritto di protestare
Pretendiamo che liberino la nostra gente
E che smettano di uccidere e sequestrare
Pretendiamo condizioni differenti
E che le imprese smettano di sfruttarci
Pretendiamo che si cancellino le frontiere
E che esista libertà di pensiero
Che si rispettino anche gli animali
E che infine venga la libertà
RISPETTO per la montagna
E che non si tocchino le foreste
Che restituiscano tutta la terra
E che l’indigeno la torni a coltivare
Le nostre richieste sono unilaterali
Rappresentando il fronte luminoso del sole
E di milioni di cuori che aspettano
Il primo raggio della nuova aurora
Rompiamo secoli di silenzio
Perché abbiamo:
Diritto di protestare!Il progetto AMA-ZONAS: L'Album.
Sbirciando in un testo di AMA-ZONAS |
AMA-ZONAS è un’iniziativa che intende richiamare
l’attenzione sull’AMAZZONIA, con i suoi boschi, fiumi, animali e le sue piante,
nonché i suoi uomini e le sue donne che hanno dato vita a delle comunità e
praticano il sapere tradizionale e la conservazione e la trasmissione della
cultura.
Unisce le iniziative di capi e saggi dei popoli indigeni
della regione del Putumayo e del Trapezio Amazzonico e delle organizzazioni
Bombea, Terra Nova insieme ad artisti di Messico, Cile, Francia, Venezuela,
Colombia e musicisti tradizionali di Africa e India che si uniranno in un
‘IKARI’*, canto cosciente, in un album indipendente di distribuzione di massa e
gratuita per realizzare così un canto per la preservazione del sapere e delle
comunità originarie che lo posseggono, con la costituzione di un ‘Movimento
Interculturale per la Natura’ e per la difesa dell’AMAZZONIA.
SITUAZIONE
L’Amazzonia si sta convertendo in uno scenario in cui il
business degli Stati e delle imprese private sono l’obbiettivo principale,
negando l’importanza del territorio come ‘Selva Madre’, delle diverse forme di
vita e della cultura ancestrale che la abitano.
Chiamano l’Amazzonia “riserva mineraria”, la selva, le sue
piante e gli animali “materiale genetico”, gli abitanti originari “incivili che
vendono artigianato in progetti eco-turistici” e l’acqua “potenziale idrico”
con cui realizzare progetti sul fiume dell’Amazzonia, come il porto ubicato
nella comunità di Nazareth, mettendone a rischio le molteplici forme di vita.
LA PROPOSTA
Attraverso l’arte, spostare l’attenzione del mondo sulla
proprietà collettiva, il rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, la
conservazione culturale della selva, degli animali e dei popoli indigeni,
stimolare l’integrazione regionale e riconoscere la regione amazzonica come
unità territoriale, culturale e ambientale.
* Dalla lingua ‘kokoama’ che indica l’azione di curare e
guarire con il canto.
Fonte: Blog ufficiale
Chi è Doctor Krapula dalle parole stesse dei ragazzi...
Mario: “Noi
abbiamo creato un’immagine di Doctor Krapula che è: fare ballare la gente, ma
anche farla pensare. Musica forte con un forte messaggio.
German: “Dr.K.
per me è un posto dove qualsiasi idea o pensiero ci può stare, che sia
spirituale o superficiale. E’ un posto dove 5 persone con modi diversi di
pensare stanno insieme attraverso la musica e questo è come mi piace vedere
Dr.K.; è come voglio vedere un paese o il pianeta: un posto dove tutti
coesistano felici, tranquilli e la musica sia il nostro canale.”
Mario: “Dr.K. è
la mia vita, la mia scuola, la mia università. E’ stato la mia classe e questa
è la mia scommessa nella vita di lasciare un significativo granello di sabbia
nella società Latinoamericana. E’ la mia scommessa”
Niko: “Dr.K per
me è tutto. Dr.K. è l’aria che respiro ogni giorno. L’aria pulita che vogliamo
respirare. E’ il cibo che mangio; è la speranza che ho di crescere come
persona, come essere umano, come padre, come musicista, come artista e come
cittadino.”
Sergio: “Penso
che Dr.K. sia piuttosto un movimento sociale perché ogni volta che suoniamo o
la nostra musica passa in radio o quando le persone vengono a vedere un nostro
show, loro si identificano con i nostri testi come quelli di ‘La Fuerza del
Amor’, ‘El Pibe de mi Barrio’ o ‘Para Todos Todo’. Si sentono connessi con
quello che diciamo e denunciamo e noi diamo loro delle opzioni. Non si tratta
solo di distruggere, ma di costruire e la gente si è unita a noi nel cammino di
costruzione.”
David: “Dr.K è un
miracolo, perché la vita di ciascuno di noi è un miracolo. Noi abbiamo scoperto
che stare assieme è una benedizione e molte poche persone possono lavorare
facendo quello che realmente vogliono fare col cuore e io sento che Dr.K. è
l’opportunità di essere onesti con noi stessi ed essere quello che vogliamo
essere, pensare quello che vogliamo pensare e dire quello che vogliamo dire e
questo in un paese come la Colombia, dove ogni volta che un leader dice
qualcosa di sensato viene ucciso o dove se un sindacalista pretende il rispetto
di diritti, viene ucciso; in questo contesto DrK. è diventato un potere
popolare, questo è un miracolo; la nostra musica, le nostre parole appartengono
alla gente e la gente le porta nel cuore.”
Mario: “(…) La
Colombia si sta stancando di quei gruppi che vogliono imporre la leadership con
il terrore. Non possiamo essere governati dalla paura, dal terrore e dalla
tristezza.
10 anni fa, ho pensato fosse arrivato il momento di iniziare
un progetto per avere qualcosa che mi permettesse di afferrarmi alla vita e
sapevo che non potevo realizzarlo da solo, così ho cercato qualcuno che si
unisse a me su questa strada verso un progetto di vita sociale, politico e
artistico.
La Colombia ha bisogno di una band che dica le cose, che
abbia una posizione e lasci il segno, stimoli amore e sentimenti nelle
persone.”
Tratto dal DVD Corazòn Bombea, 2010
martedì 21 maggio 2013
Dr. Krapula in Politica
Doctor Krapula ha un’evidente connotazione politica. E a
Mario Munoz, suo vocalist e frontman non importa affermarlo. “Però attenzione,
che sia chiaro che facciamo parte della Voce della gente e non di un partito
politico. Sottolinealo in rosso.”
"Siamo sempre dalla parte di chi ha bisogno di noi: per
inaugurare una scuola, proteggere una montagna, lottare perché non si
costruisca una strada in un’area protetta…Questo significa ‘fare politica’,
cioè prendere una posizione politica, è la dimostrazione che siamo esseri
sociali”, commenta Munoz.
Per questo sono pronti per il concerto della pace,
[Concierto de la Esperanza 2] che avrà luogo oggi nella piazza Bolivar di
Bogotà, con l’organizzazione di Canal Capital e in cui si esibiranno anche Café
Tacvba dal Messico, e i colombiani La 33, Alerta Kamarada e la band di hip hop
PaZur.
I Krapula, interpreti di rock e ska, sottolineano il fatto
di essere ‘rolos’ [bogotani doc] e amanti della propria città. Fanno
inoltre parte di un collettivo informale di gruppi del continente americano che
appoggia cause ecologiche e di cui fanno parte molte band oltre a Café Tacvba e
Caifanes.
“E’ un percorso bellissimo: non è la stessa cosa fare
un tour per una birra e farne uno per una montagna o contro le mine antiuomo.”,
dice Munoz.
Oppure farlo con una propria scaletta di concerti, come nel
caso del Festival Viva el Planeta, che ha da poco concluso la sua seconda
edizione, un evento in cui hanno partecipato, oltre a DRK, Enjambre e Sonido
San Francisco (Messico), Percance (Costa Rica). Outernational (US) e i colombiani
Diamante Electrico, Skampida e Providencia.
Lungo questo percorso ci sono varie storie, una
specialmente, in Messico, dove li invitò Rubén, di Café Tacvba a un concerto
per il territorio di Wirkuta, a San Luis Potosì - il luogo in cui, secondo gli
indigeni, nacque il mondo e che è protetto dall’Unesco dal 1998 - per fermare
la devastazione indotta da un’impresa mineraria canadese. “Abbiamo fatto rumore e
raccolto fondi per appoggiare la lotta di questa causa”, racconta.
Gli interpreti di “El pibe de mi barrio”, “La fuerza del
Amor” e “Amanece” si gestiscono in modo indipendente, supportati da imprese
musicali in Colombia, Stati Uniti e Europa.
Inizieranno una tournée di 40 concerti lungo l’arco di due
mesi negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente, partendo da New York il 30 di
maggio. Andranno anche in Italia, [Spagna], Germania, Olanda, Svizzera e Repubblica Ceca.
La loro idea ora è di fare un concerto in qualche punto
dell’Amazzonia per lottare affinché questo polmone del pianeta cessi di essere
saccheggiato e devastato.
Nel frattempo andranno dove li inviteranno per una buona
causa. “Perché se ci portano all’inaugurazione di una scuola distrettuale e un
ragazzino ci vede e continua gli studi, allora vuol dire che stiamo facendo le
cose per bene, appoggiando iniziative costruttive.” Conclude Munoz.
Fonte: Vive.In
lunedì 20 maggio 2013
DRK e il suo Network: La FONDAZIONE BOMBEA
"Siamo un'organizzazione senza scopo di lucro che ha come oggetto principale la promozione di manifestazioni artistiche locali.
Cerchiamo di formare e incentivale lo sviluppo della musica e dell'arte come progetto di vita e scommettiamo sulla scoperta e sulla promozione di nuovi talenti artistici.
Nasciamo come progetto del gruppo DOCTOR KRAPULA in alleanza con l'esperienza in campo culturale e musicale della 'Popular Music'.
Ci proponiamo di generare coscienza ambientale e sociale attraverso l'arte.
Siamo i creatori del FESTIVAL VIVA EL PLANETA".
Cerchiamo di formare e incentivale lo sviluppo della musica e dell'arte come progetto di vita e scommettiamo sulla scoperta e sulla promozione di nuovi talenti artistici.
Nasciamo come progetto del gruppo DOCTOR KRAPULA in alleanza con l'esperienza in campo culturale e musicale della 'Popular Music'.
Ci proponiamo di generare coscienza ambientale e sociale attraverso l'arte.
Siamo i creatori del FESTIVAL VIVA EL PLANETA".
sabato 18 maggio 2013
Intervista a SERGIO ACOSTA
Il cammino è stato lungo e tortuoso, però pieno di tante soddisfazioni, assicura Sergio, che ha dovuto accettare molte sfide in giovane età quando ha deciso di rendersi indipendente dalla famiglia per sperimentare situazioni tanto paradossali come non avere un soldo in tasca neppure per far colazione, possedendo però un passaporto timbrato con ingressi a più di venti paesi dove viaggiava con rock band conosciute. Non per nulla, il suo specchietto retrovisore contiene tutto questo lavoro realizzato al lato dei suoi compagni della band DRK, che li ha resi meritevoli di più di 10 premi Shock de la musica, 4 Premi Nuestra Tierra, 3 nominations agli MTV Latino, 1 nomination ai 40 Principales de Espana e 3 nominations ai Grammy Latino. Questo senza considerare la presenza al Festival Viva el Planeta del passato 18 di Maggio 2012 [e di quest'anno] e innumerevoli riconoscimenti della stampa specializzata.
Café Tacvba, Zach de la Rocha, Sonidero Mestizo, La Maldita Vecindad, Calle 13, Venado Azul, Kaifanes sono solo alcuni dei gruppi con cui Sergio ha suonato durante le sue esibizioni all’estero, dove si è distinto come virtuoso della fisarmonica e delle tastiere. I suoi fan hanno imparato a camminare e masticare gomme a tempo, perché con Doctor Kràpula si balla e si riflette simultaneamente. Una settimana dopo aver lanciato a Bogotà l’ultimo lavoro discografico intitolato Viva el Planeta, sono riuscita a intervistare Sergio, che con gli altri quattro membri del gruppo DRK stava preparando l’attrezzatura per esibirsi al Wirkuta Festival a Città del Messico, seguito da un tour di 50 giorni per l’Europa.
DRK NON TOLLERA LA VIOLENZA
Con la naturalezza che lo contraddistingue, Sergio mi spiega
che il Rock Latino sta attraversando un bel momento in Germania e l’idea è di
approfittarne, ecco perché il 90% del tour è concentrato nel paese germanico,
dove band come Panteòn Rococò e Molotov hanno un enorme successo. Certamente
DRK non resta indietro.
Come è stata la preparazione per questo tour?
Da quando abbiamo iniziato a comporre questo nuovo disco ci
stavamo già preparando per il tour, cioè da circa sei mesi e durante le prove
del 2011 ciascuno portava idee, sempre pensando all’Europa perché nel vecchio
continente un concerto dura minimo due ore, mentre qui è di 45 minuti, massimo
un’ora. Abbiamo preparato due tipi di concerto durante l’anno: uno per l’Europa
e l’altro per l’America Latina. In questo tempo ci siamo preparati
anche mentalmente perché il tour è super estenuante.
Avete bisogno di alimentazione speciale durante il tour?
Avete bisogno di alimentazione speciale durante il tour?
Richiediamo sempre un catering quando siamo in Europa che
include dolci, formaggi e salumi, birre, vino, acqua, bibite gasate ecc. Dove
arriviamo a suonare ci offrono cibo e un po’ di calma per mangiare.
In che modo questo tipo di tour influisce sulle vostre canzoni?
Per esempio uno dei temi del nuovo CD è nato intorno al tipo
di energia eolica che usano in Europa. I temi Atenciòn e Viva el Planeta sono
basati sulla storia di un terreno che il governo tedesco ha affittato alla
Francia per lo smaltimento delle scorie nucleari e su come la popolazione ha
deciso di protestare dipingendosi una X sul viso e sdraiandosi sui binari
ferroviari per impedire il trasporto. E’ una protesta massiva, molto
impressionante. I contrasti ci aiutano a costruire i testi, per esempio,
abbiamo terminato il tour 2011 in un ex carcere Nazista dove si
costruivano armi nucleari e dove però adesso esiste un immenso centro culturale.
E perché si chiama Viva el Planeta?
Si è parlato molto della fine del mondo nel 2012, si è
speculato tanto sopra le profezie Maya, ma per noi semplicemente si tratta di
un cambiamento di rinascita, per questo abbiamo intitolato l’album Viva el
Planeta, perché la vita continua e questi mutamenti sono per il bene. Abbiamo
condiviso con gli indigeni. I Maya e tutte queste
esperienze ci nutrono, ci ispirano; abbiamo perfino interagito con i bambini
della Guerriglia reinseriti in società, per questo le nostre composizioni sono
più sociali, trascendentali.
Esistono certi parametri al momento di comporre le vostre canzoni?
Noi siamo identificati con la nostra musica, ci sono molte
band che nascono per diventare famose perché questa è la loro intenzione
originaria e sicuramente ci riusciranno rapidamente, però altrettanto
rapidamente di come sono salite scenderanno, per questo pensiamo che
non è la stessa cosa creare un appeal pubblicitario rispetto a creare un’opera
d’arte. Le nostre canzoni trasmettono un messaggio. Non è la stessa cosa
ascoltare un musicista di reggaeton che parla della sua produzione e un artista
che prepara la sua pre-produzione dove gli accordi si affiancano o definiscono
la post produzione. In quindici anni di carriera abbiamo visto che ogni tre
anni nasce un nuovo genere musicale che però svanisce, come nel caso del
TropiPop che aveva una grande presa, era di moda e di cui l’unico esponente
sopravvissuto è Fonseca, che praticamente ha detronizzato Carlos Vives. Credo
che succederà lo stesso con il Reggaeton. La depurazione condurrà ad un punto
in cui rimarranno quelli che fanno musica di qualità e gli altri spariranno.
Come reagisce il pubblico quando canta Doctor K?
In generale molto positivamente, però a volte, quando la
gente è diventata violenta, Mario la voce di DRK, ha saputo gestire la cosa. E’
un esperto nel gestire le masse e dice alla gente che siamo lì per divertirci e
ballare. Se è necessario, Mario interrompe il concerto fino a che il pubblico
si è calmato e allora ricominciamo. Al lancio dell’ultimo CD a Bogotà c’è stata
una band che incitava molto il pubblico a saltare e a colpirsi aggressivamente,
però quando siamo usciti sulla scena, l’atteggiamento è stato diverso, la gente
sa che quando si presenta Doctor Krapula non si tollera violenza. Se è
necessario fermare il concerto lo facciamo e chiamiamo la polizia.
Sergio, qual è la tua esperienza con i giovani di questa generazione?
Credo che la cosa buona di questo momento nella musica è che
gli artisti o musicisti non sono le mega stelle che erano considerate prima,
erano divinità intoccabili, ora si gestisce meglio questo aspetto e possiamo
avere un contatto più diretto con i giovani. Penso che quando trasmetti loro
buoni messaggi, i giovani reagiscono nello stesso modo, sono disponibili,
vogliono fare attività di carattere sociale, essere solidali, questo è quello
che percepisco. La cosa cattiva è che le reti sociali hanno influito
enormemente sui giovani, li vedo cercare una propria identità in rete, però
bisogna ricordar loro che non tutto quello che è di moda è la cosa migliore.
Come è accolto Doctor Kràpula nelle altre città
colombiane?
Grazie alla radio, alla televisione e soprattutto a
internet, possiamo essere ovunque oggi. Siamo presenti su Facebook, Twitter, My
Space, Flickr ecc. Rispondiamo noi stessi a tutti i messaggi dei nostri fan e
siamo disponibili ad ascoltare tutto quello che ci dicono. L’impatto è molto
grande. Abbiamo visitato quasi tutta la Colombia con una audince fino a dieci
mila persone. Siamo stati a Santa Marta, Cartagena, Barranquilla e anche a
Cali, dove, nonostante il gusto per la salsa, la gente ci accetta e ci conosce.
Siamo stati fino a Puerto Gaitàn, con tutti che saltavano. La stessa cosa a Yopal,
Palmira, dove eravamo lo show principale, il pubblico è impazzito con le nostre
canzoni. La band è posizionata molto bene a livello nazionale.
MI PIACE IL ROCK LATINO
Ricordando momenti del passato, quando Sergio era un
adolescente come i suoi compagni di DRK, sente che a quel tempo erano più
polemici e ora sono più propositivi. Di quella tappa di ribellione resta il
significato del nome perché pensavano che in politica ci sono molte persone che
si presentano come un dottore e in verità sono dei dissoluti. Ci sono molti
‘cràpula’ che finiscono per essere dei dottori, alla fine il gioco tra queste
parole ha dato origine a Doctor Kràpula.
Com’è stata l’evoluzione di DRK?
Abbiamo cominciato in tredici e diciamo che in
questo gruppo ci sono sempre state cinque persone che sono rimaste
unite. All’inizio della band abbiamo dovuto prendere molte decisioni che per un
adolescente erano difficili. A parte le nostre carriere, solo uno di
quei cinque si è laureato perché desideravamo realizzare un sogno, con questo
non voglio dire che si sia stati il migliore o il peggiore esempio
da seguire.
Vi ha colto di sorpresa il successo?
Eravamo all’università quando la band iniziò ad essere molto
conosciuta ed apprezzata grazie alla canzone La Fuerza del Amor, che rimase
otto mesi la numero uno in Colombia, fu un fenomeno. Alejandro Villalobos
diventò un fan di DRK e la canzone suonava tutto il giorno. La cosa più
divertente è che ha girato il mondo: quando siamo in Germania la chiedono
sempre, così come in Messico, in Argentina, negli Stati Uniti. La Fuerza del
Amor e El Pibe de mi Barrio sono stati successi tanto grandi che
dovemmo decidere se dedicarci alla band o a studiare.
E come è stato il salto dall’Università alla scena?
Ho iniziato da bambino a suonare il piano. I miei genitori
pensavano più a mia sorella Adriana quando ci comprarono un piano, lei ha un
orecchio speciale, ha talento, e mai pensarono che sarei stato io ad
appassionarmi. Iniziai a fare canzoni al piano, mi presero un professore
privato fino a che entrai all’università a studiare pianoforte, però ho fatto
solo 5 semestri poi ritornai alle lezioni private. Quando sei all’Università,
vuoi essere il pianista più virtuoso, imitare Rachmaninoff, però alla fine ti rendi
conto che per fare musica per la gente devi fare qualcosa di più semplice, devi
suonare accordi e fare testi semplici affinché la musica si possa vendere.
Qual è l’essenza di Doctor Kràpula?
Abbiamo iniziato come band di Ska, come Los
Cadillacs, los Autenticos Decadentes: lo ska era una mescola di salsa, cumbia
ecc, però quando ci siamo ritrovati in cinque, ci siamo resi conto che ci
piaceva molto il rock e quindi abbiamo aggiunto più tastiere, chitarre
elettriche, una batteria più forte e la parte ‘latina’ la si porta nel sangue.
Siamo latini e facciamo rock, inseriamo pezzi sincopati che si usano per la
salsa e questo fa in modo che facciamo Rock Latino. Viaggiando tanto il tutto
si evolve molto, perché si sperimentano nuove cose , pero manteniamo la nostra
identità: a Cordoba, Argentina, negli Stati Uniti, in Germania, troviamo sempre
colombiani compiaciuti della nostra musica, ci avvicinano, ci raccontano la
loro vita.
Come leggi l’assenza di successo per le nostre band di rock latino?
Il salto generazionale nelle bande di rock latino è assurdo.
Da vent’anni non esce una band famosa come fu Soda Stereo o Charlie Garcia o
Los Cadillacs. L’unica ora è Calle 13 e noi stessi ci stiamo consolidando sul
cammino del rock latino, ci sono invece molti che fanno fusion con Reggaeton.
VIVA LE ALLEANZE MUSICALI
L’album Viva el Planeta ha quattro collaborazioni musicali
molto importanti. Una delle più palpabili è la chitarra di Juanes nella canzone
Amanece. Dall’Uruguay arriva il gran apporto del cantante della band No te va a
gustar, che è una stella laggiù, dall’Argentina Los Autenticos Decadentes e da
Miami l’importante rinforzo di Andrés Castro che è il produttore e vincitore di
molti premi Grammy. Sergio ha la certezza che questo album terminerà la fase di
consolidamento della band in America Latina e nel mondo.
Come è arrivato Juanes al progetto?
Volevamo incidere con lui da quattro anni e gli abbiamo
chiesto se voleva partecipare a questo album suonando un assolo di chitarra e
ci ha risposto di sì subito. Eravamo già stati con lui agli MTV due anni fa,
era con noi in camerino ed era molto contento della nostra nomination e ci ha
sempre detto di essere nostro fan: ha persino annunciato in twitter il lancio
del singolo Amanece e ci ha ringraziati. La collaborazione con Juanes si
aggiunge a tutti gli sforzi che abbiamo fatto per incidere questo disco a Los
Angeles, Miami e Bogotà. L’ingegnere del suono degli studi Henson di Los
Angeles è bravissimo, mentre entravamo noi, stava uscendo Justin Bieber.
Qual è la tua canzone preferita di questo album?
Musicalmente quella che mi piace di più è Atencion e per il
testo Viva el Planeta.
Il calcio è una costante nelle canzoni di DRK?
Sì c’è sempre un po’ di calcio, tanto Mario quanto German
sono fanatici di questo sport e sono tifosi di varie squadre colombiane ed
europee. A me piacciono di più i videogiochi, però il calcio è una passione che
accompagna sempre DRK, anche se personalmente non sono tifoso di nessuna
squadra.
Chi ammiri musicalmente?
Beh, la lista potrebbe essere infinita. Ammiro molto Gustavo
Cordera, che faceva parte del gruppo Bersuit Vergarabat e ha deciso di
diventare solista, un passo difficile, però Cordera ha fatto un eccellente
lavoro, andrà più lontano di quanto è arrivato con la band. Muse è una
band inglese che mi piace: fanno fusion di musica classica e rock con una forte
influenza di Freddy Mercury. John Mayer è molto creativo quando compone. Fin da
piccolo ammiro Beethoven che ha alimentato il mio amore per il piano con il suo
Chiaro di Luna. A tredici anni ascoltavo Rachmaninoff, qualcosa di strano a
quell’età.
Che messaggio vorresti mandare ai giovani?
Il miglior consiglio che posso dare è di cercare di stare
sereno nella vita e per stare sereno devi essere responsabile in ogni momento,
con tutte le decisioni che si prendono. Avere serenità fisica e mentale senza
preoccuparsi per il denaro, perché in qualche momento arriverà, così come il
successo. Nello stesso modo bisogna smettere di essere indifferenti, accettare
il prossimo senza essere esclusivo, anche se ha l’Aids o il cancro, anche se è
un guerrigliero o omosessuale. Tutti meritano rispetto. Bisogna smettere di
voltare la schiena.
E infine, continua ad essere complicato per gli artisti come te mantenere una vita sentimentale?
Mantenere vivo l’amore è la cosa più importante e questo si
ottiene pensando a come proiettarsi nel futuro con la persona che si ama,
pensare ad un futuro insieme, sennò è impossibile. E’ questione di sentire la
mancanza reciproca: di fatto la band ha raggiunto già un certo livello e
viaggiamo molto, ci sono le fan però devi rispettarle e tenere bene in mente
quello che vuoi e come sarebbe il tuo futuro con la tua compagna. Noi musicisti
abbiamo fama di superficiali, però credimi che ho conosciuto più manager infedeli
che artisti.
- di Natalia Gnecco
giovedì 16 maggio 2013
TESTI: LA FUERZA DEL AMOR (La forza dell’amore)
Il mio amico va a letto con sofferenza nell’anima,
ormai quasi non mangia, il denaro non basta,
però lui è coraggioso e deve continuare,
i suoi sogni alimentano la sua ansia di vivere.
Va a letto piangendo e interroga il suo destino,
lo agita non poter vedere la luce,
Si domanda perché tutto gli riesca male;
mentre dorme si dimentica del mondo normale.
Beve ogni tanto
Beve ogni tanto
E fuma il vizio della solitudine.
Non può dimenticare il suo sacrificio;
lavora e dimentica la diseguaglianza.
So che nella tua vita c’è dolore,
So che nella tua vita c’è dolore,
che le cose vanno di male in peggio,
ciò che ti rende migliore
è lottare con la forza dell’amore.
Il mio amico si sveglia con sofferenza nell’anima,
Il mio amico si sveglia con sofferenza nell’anima,
però c’è una cosa che calma il suo dolore:
al vedere i suoi figli nel letto accanto,
crede alla menzogna che il mondo sia cambiato.
Prende il caffè e ritrova le forze;
e vede chiaro il suo futuro alla finestra;
sorride tranquillo e placa il suo dolore,
sospira e dice: - alzati e vai -.
Beve ogni tanto
Beve ogni tanto
E fuma il vizio della solitudine.
Non può dimenticare il suo sacrificio;
lavora e dimentica la diseguaglianza.
So che nella tua vita c’è dolore,
So che nella tua vita c’è dolore,
che le cose vanno di male in peggio,
ciò che ti rende migliore
è lottare con la forza dell’amore.
Non può morire perché ha compreso
Non può morire perché ha compreso
di essere tutto ciò che la vita ha dato ai suoi figli,
stanco combatte e la forza gli basta
per dare loro un po’ di speranza.
So che nella tua vita c’è dolore,
So che nella tua vita c’è dolore,
che le cose vanno di male in peggio,
ciò che ti rende migliore
è lottare con la forza dell’amore.
DRK e il suo Network: Il Manifesto della FONDAZIONE SEYKIWIA (seme di pensiero).
Non siamo un’organizzazione politica, né contiamo sull’appoggio di alcun
governo. Il seme del pensiero è immateriale. Il seme del pensiero è spirituale.
Cerchiamo di proteggere la Spiritualità Ancestrale e, in base alla sua visione,
le leggi dell’Origine.
Non apparteniamo ad
alcuna affiliazione di destra, sinistra o centro perché non è il nostro modo di
vedere: stiamo con la Vita in tutte le sue direzioni e manifestazioni.
Non siamo un gruppo
di musica. Promuoviamo la cultura e la sua unità. Riconosciamo la trasmutazione
del canto e dei suoni come uno scambio energetico con il Grande Spirito per
dinamizzare i 4 elementi. Con buoni propositi, affinché si risvegli nel nostro
cuore la Vita. Riconosciamo il nostro corpo come la Terra e per questo
riconosciamo lo scopo del canto come pulizia spirituale del nostro corpo
materiale.
Non abbiamo un
presidente né impiegati, né coda né capo. Ci vediamo come punti di una rete
infinita di intenzioni che promuove un cambio strutturale della visione
materialistica dell’occidente nella maniera di vivere, di amare, di crescere e
di essere responsabili. Non siamo una religione. Non siamo un sistema di
credenze. Riconosciamo l’Unità nella Diversità. Riconosciamo l’essere umano
come parte del Cosmo e della Terra.
Siamo un ente
interdisciplinare formatosi spontaneamente a partire da un’ intenzione, con
l’obbiettivo di armonizzare il mondo spirituale con il mondo materiale
attraverso la guarigione del cuore o la pace interiore.
Siamo un
comportamento. Un modo di pensare. Un pensiero positivo in libero scambio per
tutti.
lunedì 13 maggio 2013
VISTI DA VICINO - David Jaramillo, basso
È il bassista, ma è anche la persona che ha in carico i
cosiddetti ‘progetti paralleli’ della band e cioè le collaborazioni artistiche
associate a temi sociali e ambientali. E’ infatti un attivista e un profondo
conoscitore soprattutto della cultura ancestrale delle popolazioni indigene. E’
stato anche sposato con una leader del popolo Arhuaco (abitante della Sierra
Nevada) che gli ha dato un figlio, Samuel e con la quale ha fondato, insieme ad
altri attivisti, la fondazione Seykiwia (Seme di pensiero).
Ha una forte comunicativa e per questo è spesso in viaggio
con Mario per promuovere la band e i concerti. La sua impronta spirituale riecheggia
in molti dei testi degli ultimi album e se non mi sento di definirlo l’ideologo’
del gruppo, sicuramente è un punto di riferimento forte per i colleghi.
Dipinge e decora personalmente molti degli accessori che
indossa e nel suo autografo è sempre presente un sole splendente. A lui si
attribuisce la famosa frase: “Noi non ci sentiamo né di destra, né di sinistra,
rappresentiamo il fronte brillante del Sole.”
MB
domenica 12 maggio 2013
Il Sogno 'Planetario' di Doctor Krapula
Sognare, ancora da adolescente, di diventare un artista professionista, un rocker, sembrerebbe una cosa 'normale', potremmo dire un sogno piuttosto diffuso. Riuscire a diventare un rocker, a realizzare il sogno, beh, già è cosa di pochi e sicuramente chi ci riesce merita la nostra ammirazione di persone 'comuni'. Ma lo stesso sogno può avere un peso molto diverso a seconda del paese in cui è nato ed è stato coltivato. Sognare, ad esempio, di diventare ingegnere in Italia, non è come sognarlo in Bangladesh in una famiglia di contadini...
Non c'è dubbio che Doctor Krapula abbia coltivato con successo il proprio sogno, ma quanto difficile può esser stato perseguire quel sogno in Colombia? Interessante domanda...vi passo alcuni dati.
Come sapete, Doctor Krapula è nato nel 1998, quando Mario, il più vecchio dei ragazzi, aveva solo 19 anni. Nel 1994 Bogotà era in tutte le statistiche degli osservatòri internazionali al primo posto come città più brutta e pericolosa del MONDO. Si uccideva per un pezzo di pane, o per un parcheggio, si uccidevano sconosciuti per riscuotere taglie su coloro che fossero in odore di narcotraffico o paramilitarismo...era il caos totale. Si uccidevano i sindacalisti e chiunque protestasse per qualsiasi cosa in nome dell'ordine pubblico. E anche la paura uccideva, perché si sparava anche per paura, paura che fosse l'altro, il nemico invisibile, a sparare per primo.
Proprio in quel caos, che costringeva tutti a vivere rinchiusi in casa, degli adolescenti decisero che bisognava impegnarsi in prima persona, uscire allo scoperto e fare sentire la propria voce. Organizzavano marce e marciavano insieme e per i senza voce, per gli oppressi, per i diritti fondamentali di ogni Uomo: alla Pace, alla Libertà, alla Dignità. Decisero di alzare la voce cantando, perché i messaggi dovevano essere forti, ma è la musica che unisce e infonde speranza e allegria. Li hanno minacciati, hanno tentato di corromperli, li hanno osteggiati, ma loro non si sono fermati, non hanno taciuto...e credo che questo fatto renda il loro sogno molto speciale, trasformandolo in un atto di eroismo. Nel tempo la situazione è cambiata, ma c'è ancora molto da fare. Proprio ieri la notizia di minacce ad un direttore di una radio, e ci sono stati anche attentati recenti ad altri Direttori di Radio che non si assoggettano a nessuna forma di potere per cercare e mostrare la verità. E proprio ieri ancora Mario tuonava in un Tweet il suo appoggio incondizionato a coloro che si oppongono al bavaglio fascista.
Non tutti i sogni sono uguali, no, il loro è un sogno 'planetario' non solo perché è tanto grande, ma anche e soprattutto perché abbraccia il mondo intero e ci dice che non dobbiamo avere paura, che le cose possono e devono essere cambiate e che tutti siamo chiamati ad offrire il nostro impegno, affinché questo avvenga. Il sogno di questi coraggiosi ragazzi ci dice che non importa quanto grande e apparentemente irrealizzabile sia il nostro sogno, perché dipende solo da noi realizzarlo. MB
Non c'è dubbio che Doctor Krapula abbia coltivato con successo il proprio sogno, ma quanto difficile può esser stato perseguire quel sogno in Colombia? Interessante domanda...vi passo alcuni dati.
Come sapete, Doctor Krapula è nato nel 1998, quando Mario, il più vecchio dei ragazzi, aveva solo 19 anni. Nel 1994 Bogotà era in tutte le statistiche degli osservatòri internazionali al primo posto come città più brutta e pericolosa del MONDO. Si uccideva per un pezzo di pane, o per un parcheggio, si uccidevano sconosciuti per riscuotere taglie su coloro che fossero in odore di narcotraffico o paramilitarismo...era il caos totale. Si uccidevano i sindacalisti e chiunque protestasse per qualsiasi cosa in nome dell'ordine pubblico. E anche la paura uccideva, perché si sparava anche per paura, paura che fosse l'altro, il nemico invisibile, a sparare per primo.
Proprio in quel caos, che costringeva tutti a vivere rinchiusi in casa, degli adolescenti decisero che bisognava impegnarsi in prima persona, uscire allo scoperto e fare sentire la propria voce. Organizzavano marce e marciavano insieme e per i senza voce, per gli oppressi, per i diritti fondamentali di ogni Uomo: alla Pace, alla Libertà, alla Dignità. Decisero di alzare la voce cantando, perché i messaggi dovevano essere forti, ma è la musica che unisce e infonde speranza e allegria. Li hanno minacciati, hanno tentato di corromperli, li hanno osteggiati, ma loro non si sono fermati, non hanno taciuto...e credo che questo fatto renda il loro sogno molto speciale, trasformandolo in un atto di eroismo. Nel tempo la situazione è cambiata, ma c'è ancora molto da fare. Proprio ieri la notizia di minacce ad un direttore di una radio, e ci sono stati anche attentati recenti ad altri Direttori di Radio che non si assoggettano a nessuna forma di potere per cercare e mostrare la verità. E proprio ieri ancora Mario tuonava in un Tweet il suo appoggio incondizionato a coloro che si oppongono al bavaglio fascista.
Non tutti i sogni sono uguali, no, il loro è un sogno 'planetario' non solo perché è tanto grande, ma anche e soprattutto perché abbraccia il mondo intero e ci dice che non dobbiamo avere paura, che le cose possono e devono essere cambiate e che tutti siamo chiamati ad offrire il nostro impegno, affinché questo avvenga. Il sogno di questi coraggiosi ragazzi ci dice che non importa quanto grande e apparentemente irrealizzabile sia il nostro sogno, perché dipende solo da noi realizzarlo. MB
venerdì 10 maggio 2013
INTERVISTA a GERMAN MARTINEZ
Nel 2012 siete
tornati in Europa, avete lanciato il nuovo disco. Come è stato il processo
della creazione del nuovo show?
E’ stato un processo strano però molto positivo. Abbiamo
lanciato il disco a Bogotà e la settimana seguente iniziavamo il nostro nuovo
tour europeo. La prima settimana abbiamo fatto molti aggiustamenti mentre
trovavamo il ritmo ideale e la dinamica sulla scena. Avevamo un nuovo disco e
questo implica un nuovo show, per le nuove canzoni, per le nuove versioni ecc.
Alla fine e dopo quasi 10 concerti, siamo riusciti a trovare il ritmo che
volevamo e in più la durata che abbiamo sempre desiderato: due ore.
Il tour vi ha dato quella unione di cui avete bisogno come band per raggiungere il punto ideale…
Il tour vi ha dato quella unione di cui avete bisogno come band per raggiungere il punto ideale…
Certo, perché avevamo concerti ogni giorno o ogni due. E’
stato un tour molto intenso e bello, durante il quale abbiamo toccato molte
città e in più la convivenza rafforza l’amicizia e la band. Ogni concerto ha i
suoi alti, bassi, intensità e molta energia. Oggi sentiamo di essere una band
molto solida sulla scena e si nota in ogni concerto. Decisamente, quello che si
guadagna in esperienza dentro e fuori dal palcoscenico si nota sempre quando
suoni dal vivo e questa è la cosa più importante che deriva dal mettere insieme
molte esibizioni.
I vostri fan sono molto fedeli, come hanno vissuto l’ evoluzione e il cambiamento con il nuovo show, le nuove canzoni?
All’inizio ci accorgevamo che chiedevano sempre le canzoni
vecchie, quelle più conosciute, però conoscendo a poco a poco il disco, hanno
visto come i nuovi elementi e suoni si sono incorporati nello show. Nei primi
concerti, c’era un po’ di timidezza, però con lo scorrere delle canzoni, la
gente si faceva contagiare dalla nostra energia e dal ritmo del concerto, così
che alla fine tutto finiva per diventare una grande festa, come è sempre stato.
Avete nuovamente ricevuto una nomination ai Premi Grammy. E’ la terza per ‘Exigimos’, nella categoria di ‘Miglior Canzone Rock’. Che significa per voi questa nuova candidatura?
Avete nuovamente ricevuto una nomination ai Premi Grammy. E’ la terza per ‘Exigimos’, nella categoria di ‘Miglior Canzone Rock’. Che significa per voi questa nuova candidatura?
E’ molto importante, perché è il riconoscimento della gente
Latinoamericana ad una canzone che ha un tema sociale, che ha un testo con un
messaggio. Questo ci dice che si possono fare canzoni di contenuto che possono
essere riconosciute dai tuoi colleghi e dell’industria musicale in generale. E’
stato molto speciale per noi come band, come creatori di musica e testi.
Molti artisti ricevono critiche per le nomination a Premi come i Grammy…cosa puoi commentare al riguardo?
Molti artisti ricevono critiche per le nomination a Premi come i Grammy…cosa puoi commentare al riguardo?
Siamo abituati alle critiche. Lavoriamo da 12 anni e veniamo
dalla scena underground di Bogotà, dai piccoli circuiti di ska e punk. Sul
cammino verso un’identità mainstream, è possibile che abbiamo perso qualche
fan, però ne abbiamo guadagnati molti di più. A noi interessa, come band,
comunicare e far conoscere le nostre idee, i nostri pensieri e una delle forme
per trasmettere questi messaggi è essere presenti nei media. In questo modo si
sono moltiplicati i fan e non solo in Colombia, anche in Messico, in altri
paesi Latinoamericani e in Europa. Oggi non sentiamo tanta resistenza, al
contrario la reazione della gente è di congratularsi con noi e fanno il tifo
perché possiamo vincere il premio.
Molti gruppi seguono l’esempio e l’etica di lavoro di Doctor Krapula. Quale potrebbe essere il tuo consiglio migliore per quelli che iniziano oggi il cammino della musica?
Molti gruppi seguono l’esempio e l’etica di lavoro di Doctor Krapula. Quale potrebbe essere il tuo consiglio migliore per quelli che iniziano oggi il cammino della musica?
Il primo consiglio è di smettere di credere, pensare e
sognare che arriverà un manager che risolverà tutti i problemi della band, come
se fosse il Messia. Devi lavorare con e per la tua band, fissare mete,
verificare, fare ricerca, pianificare e sognare affinché il gruppo possa
realizzare molte cose. Il limite lo poni solamente tu.
Voi supervisionate molti aspetti del funzionamento della band, come funziona?
Come musicista hai il tuo talento, però con il tempo scopri
che hai altre abilità che possono essere e sono determinanti per il
funzionamento della band. In questo modo si evita di avere estranei che
prendono decisioni per te. Io sono musicista e mai avrei pensato che sarei
stato bravo coi numeri e la finanza, ma con il tempo mi sono accorto che potevo
portare questo contributo alla band. Mario è incaricato della grafica, lui ha
sviluppato i concetti visuali, l’identità della band; Nicolàs il batterista è
un gran editor e gestisce bene le reti sociali; David il bassista si incarica dei
progetti paralleli sociali del gruppo e Sergio lavora nelle relazioni pubbliche
e nella produzione di molte cose della band. E’ interessante vedere come si
sviluppano altri talenti che alla fine saranno al servizio del gruppo.
Fonte: GIBSON
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