sabato 12 ottobre 2013

I musicisti chiamano alla ribellione al Festival Prineos Sur 2013

foto Julio Castro
16 luglio 2013 di Julio Castro –

Parlano di ciò che è di tutti, non dei beni materiali, bensì di quel sentire collettivo che bisogna sviluppare, e non localmente, ma sul pianeta. E’ un’esemplificazione parziale di quello che vuole questo gruppo, che sicuramente riesce a far arrivare il messaggio al pubblico. I colombiani DOCTOR KRAPULA aprono la seconda giornata del Festival Prineos Sur 2013 e ne approfittano per salutare i ‘loro genitori’, riferendosi ai messicani Café Tacvba, che suoneranno dopo di loro.

Il giovane gruppo ha i modi e l’energia dei giovani musicisti dal sangue caldo, della gente coinvolta, di chi non si lascia imbavagliare né imporre il ritmo…e qui il ritmo lo marcano loro. In tutto il lungo elenco di canzoni (che si allungano in complicità con il pubblico), le canzoni toccano rivendicazioni di ogni tipo. Denunciano la corruzione, la violenza diretta e indiretta contro la gente. Sono anti-tauromachia, anti-corruzione…e in definitiva il loro Antidoto è la anti-globalizzazione. Una delle canzoni qui cantate dal pubblico e una di quelle che mi sembra meglio riuscite, è Somos, dove includono tutti, dove richiamano a una lotta globale, in maniera collettiva e armonica, come fosse un inno per spingere a muoversi.

Non avevo ancora avuto occasione di ascoltarli dal vivo, anche se conoscevo alcune delle loro canzoni da tempo, e oltre allo spettacolo musicale, quello della sua voce principale, Mario Muñoz, è esigente visivamente, ammenocché non ti unisca a lui saltando: io mi fisso la telecamera perché non se ne voli via e finiamo tutti a saltare con loro. Non pare possibile che nel loro paese vengano trattati come gruppo sovversivo, anche se, con i politici che abbiamo nel nostro governo, forse dovrei stare zitto, perché quanta gente non si è censurata o tentato di censurare nel nostro paese?
Il fatto è che Doctor Krapula non ha peli sulla lingua, parlano del loro Presidente, della loro situazione, però quello di cui cantano è estendibile a tutto il pianeta, e loro ci chiamano a unirci a questa ribellione quotidiana.

Lo spirito di lotta è presente nel pubblico che assiste a questo concerto, e il ritmo della band e i toni forti della sua musica riscaldano subito la notte fredda e ventosa di questa seconda giornata: “Siamo il Sole, il Vento e il Mare, siamo la Terra che si leva” O almeno dovremmo esserlo.


martedì 8 ottobre 2013

Dal Mondo al Kantiere: breve rassegna di una giornata indimenticabile

di Giacomo Molinari - Associazioni a Distinguere

Una finestra sul mondo si è aperta al Kantiere, uno scorcio di umanità inquieta, cosciente, protagonista di processi di cambiamento per il proprio territorio a partire da un nuovo rapporto con l'arte e la cultura.
Anime affini e pratiche comuni, intrecciatesi nonostante un Oceano di distanza per creare un evento dal sapore unico.
Il bilancio che possiamo stilare sulla serata di mercoledì sette agosto è ricco di positività in ogni suo aspetto.
Dall'incontro pomeridiano - che ha visto protagonisti i DrK e le loro battaglie per la tutela dei Beni Comuni e  Andrea Zummo, responsabile del "Comitato Salvagente-Network per la difesa popolare non violenta delle persone a rischio", organismo nato in seno a Libera operante in Italia e all'estero (America Latina compresa) per proteggere e tutelare testimoni di giustizia e attivisti per i diritti umani - al concerto serale, un'esplosione d'energia che ha coinvolto tutti, regalando a questa piccola città sul lago uno scorcio della Colombia migliore.

Un incontro da ripetersi, fra realtà che portano avanti battaglie comuni anche se in contesti diversi.

di Marta Brioschi - Doctor Krapula Italia

A causa della variabilità del clima, il concerto di DrK è stato spostato all’interno del Kantiere, in una sala appositamente attrezzata per i gruppi visitanti e dove, ancor prima dell’inizio, si era andata assiepando una vera e propria folla. Più tardi avremmo scoperto che all’esterno ne era rimasta almeno altrettanta: tutta la Verbania under 35 era presente, ma è arrivata molta gente anche da altre città, come Torino e addirittura Parma.

Sin dalle prime note capiamo che il concerto sarà un successo.
Da subito infatti, il pubblico incomincia a saltare, ballare e intonare cori, rispondendo ad ogni richiamo o sollecitazione da parte di Mario, il cantante. L’entusiasmo e la perfetta sintonia tra il palco e il pubblico è palpabile e la band risponde infondendo tutta l’energia possibile nella propria performance, nonostante il caldo insopportabile – dopo solo un paio di canzoni si rende necessario asciugare il palco, scivoloso per il sudore dei 5 ragazzi - .

Nessun cedimento, nessuna pietà, nessuna esitazione: le canzoni scorrono via veloci una dopo l’altra senza soluzione di continuità, in una vertigine quasi ipnotica che sembra impedire alla gente di arrestarsi, di prendere fiato. Volano magliette, i capelli si fanno pesanti di sudore, è come se esistesse solo un unico, grande organismo vivente che respira all’unisono entro gli angusti confini della sala. Neanche l’improvvida interruzione della Polizia (per una questione di parcheggio irregolare) impedisce alla band di ritornare sul palco e riconquistare con poche note di Tiempo Locura, canzone fuori programma, tutta l’attenzione del pubblico, che la segue con rinnovato vigore e scandendo con maggior forza i ritornelli appena appresi delle canzoni che sente più vicine, come Exigimos, Amanece e Bam.

Dopo 90 minuti, il concerto si chiude al grido unanime e incessante di “Una màs!! , “Ancora una!!”, ma i ragazzi sono stanchi e scendono dal palco per unirsi alla folla che li accoglie con abbracci e complimenti e li ringrazia. Diverse persone mi raggiungono per ringraziarci della serata definendola “incredibile”, “esaltante”. Alcuni confessano di essere stati trascinati al Kantiere dalla fidanzata, dall’amico, persino dalla madre e di aver scoperto di amare già la musica dei Doctor Krapula, aggiungendo di non essersi mai divertiti tanto in tanti anni.

Nell’aria, a parte il caldo, resta una bella sensazione, quella di aver partecipato ad una festa ben riuscita, ad un rito collettivo fatto di gioia e partecipazione e tanta voglia di ripetere presto l’esperienza.
I Doctor Krapula la chiamano Magia…


domenica 29 settembre 2013

Dr. Krapula: La potenza dal vivo

Foto di Fernando Aceves @ Lunario, MX
Ci sono gruppi che si sentono a disagio negli studi di registrazione, una bestia difficile da domare; l’asetticità, l’ordine impediscono loro di forgiare quei suoni che in una sala prove si ascoltano in un modo e una volta plasmati in un disco, guadagnano nitidezza, chiarezza, però perdono ruvidezza e spigolosità. In breve, la vita sfugge loro.

E’ questo che capita a Dr. Krapula, quintetto che arriva oggi a Città del Messico per spaccare pietre, per stabilire una reputazione e dimostra che tra quella band con cinque album al seguito e questo gruppo esplosivo dal vivo, vi è una distanza, un enorme abisso.

I Colombiani ci portano su una chiatta di ritmi latini, dove dominano ska, reggae, punk e hardcore. I testi sono combattivi, ―Exigimos, porque la voz podemos levantar/ exigimos, porque tenemos derecho a protestar―, sono iperattivi sul palco, e dal vivo sono caratterizzati essenzialmente da tre cose.
In primo luogo, un’infinita energia sul palco. Il loro cantante, Mario Muñoz, è instancabile, si muove, si agita, sa connettersi con il pubblico, sa far sentire a ciascuno dei partecipanti che il concerto è fatto solo per lui o lei ("questa canzone è per te, per te, per voi e per voi "), e allo stesso tempo si rivolge ad un collettivo ("suoniamo più forte insieme").
In secondo luogo, collegano le canzoni a formare grandi blocchi sonori che scorrono rapidamente nel tempo e creano la sensazione di vertigine. Infine, la pulizia del loro suono che fa brillare ciascuna delle canzoni e permette di apprezzare gli assoli e assimilare i singoli testi nella loro interezza.
Dr. Krapula è una band nuova in questo paese, ma in Colombia c'è una storia di quindici anni alle spalle. Su questo percorso si eleva, come un gigante, molto evidente a volte, l'ombra di Manu Chao, influenza molto esplicita in alcuni testi come ―Que viva Manu / que viva la vida / me gustas tú―, o nelle accelerazioni sonore che ricordano più i tempi di Mano Negra che il lavoro solista di Chao.

Fortunatamente per il quintetto, completato da German Martinez, chitarra, David Jaramillo, basso, Niko Cabrera, batteria, e Sergio Acosta, tastiere, il cantante è solo un riferimento, perché loro si sono già ritagliati un’identità. Sono dei pochi gruppi di oggi che si impegnano a comporre testi che si occupano di problemi sociali, tra cui il degrado ambientale e l'ingiustizia. E per questo attingono alla tradizione latino-americana, dove lo stesso seme è stato piantato da gruppi folcloristici e gruppi rock.

Dr. Krapula sa bene dove posizionarsi e oggi ci forniscono segni tangibili di questo. A un suono energico aggiungono un atteggiamento in cui non c'è spazio per le mezze misure e se c’è rabbia è ben focalizzata.


Fonte: David Cortés per Bitàcora, pagina dell’Auditorio Nacional EL LUNARIO – Città del Messico.
Articolo originale: http://www.bitacoradelauditorio.com/2013/09/dr-krapula-la-potencia-en-vivo.html

venerdì 13 settembre 2013

L'Intervento di Cesar Pachon, portavoce dei 'Campesinos' colombiani sulla musica di David Jaramillo

“Chiedo a tutti il favore di ascoltarmi attentamente. Rappresento qui un popolo contadino, dignitoso e lavoratore e le persone più onorate e oneste di questo paese. Rappresento principalmente i coltivatori di patate, perché è lì che è nato questo Movimento, però vengo anche in rappresentanza dei coltivatori di cipolle, di fagioli, di pomodori, dei frutticoltori, produttori di latte che fanno parte della nostra economia. Noi non ci dedichiamo ad un solo tipo di coltivazione, perché pratichiamo la rotazione, diversamente danneggeremmo la terra. In questo momento tutti loro vi mandano un saluto e una richiesta di aiuto, perché ci troviamo in una situazione di povertà assoluta e questo non è giusto perché stiamo perdendo ciò che abbiamo costruito in tutta una vita.

Noi non possiamo competere con il mercato estero, perché produrre un chilo di cibo all’estero costa meno che produrlo in Colombia e non ci vengano a dire che dobbiamo diventare più competitivi perché noi qui già ci ammazziamo sotto il sole e l’acqua: noi siamo bravissimi a produrre e manteniamo la pace nel Surco, come diciamo qui. Abbiamo bisogno di soluzioni radicali e non acqua tiepida.

Signor Ministro, per favore, sto parlando a nome dei coltivatori colombiani e la prego di ascoltarci. Qui si è perso il senso della Missione e della Visione di un’istituzione come la nostra. Noi abbiamo le competenze per sapere quando seminare e raccogliere, conosciamo il nostro mercato interno e qui si sta comprando dall’estero senza tener in conto la nostra agricoltura e rovinandola. In questo momento i nostri agricoltori stanno soffrendo come sempre gli abusi del governo nazionale. Ci sono stati molti feriti e ci sono dei compagni in stato di reclusione e io chiedo che vengano rilasciati senza conseguenze giuridiche. Come si può ottenere la pace quando ci sono tanta fame e ingiustizie sociali? Cerchiamo insieme una soluzione! Se volete, noi siamo in grado di proporre una politica agraria per questo paese, perché qui si presentano molte soluzioni politiche ma non una adeguata. Riorganizziamo il mercato, non importiamo cibo e noi siamo capaci di darci una casa, non abbiamo bisogno che ce la regaliate: possiamo comprarcela con il nostro lavoro! E non importate cibo, che siamo in grado di nutrire questo paese e anche altri! E per quello che riguarda il conflitto tra le miniere e le riserve d’acqua, per favore trovate una soluzione che non distrugga l’ambiente e l’acqua…”

giovedì 1 agosto 2013

Twitta che ti passa...

Il Vive Latino è il Festival più grande ed importante di tutta l'America Latina!! Trad. "Doctor Krapula è attualmente la band più importante della Colombia. Senza dubbio vale la bena vederli dal vivo!"

lunedì 29 luglio 2013

DOCTOR KRAPULA - LIVE IN ITALY - 6 e 7 agosto!



I Doctor Krapula testimonial di “Oxjam-Music for a change”
Un  doppio appuntamento, parte del tour 2013 “Viva El Planeta”  che non dimentica la solidarietà, perché i Doctor Krapula, sono anche testimonial d‘eccezione di “Oxjam – Music for a change”,il concorso realizzato da Oxfam Italia, che chiede a tutte le band e dj di iscriversi al più presto e impegnarsi in prima persona contro fame e ingiustizie. Come? Suonando! Oxfam Italia mette infatti a disposizione premi importanti per tutte le band che si impegneranno fino al 31 agosto, assieme all’associazione nel diffondere questi temi, partecipando ad una raccolta fondi. Per iscriversi basta andare sul sito http://www.oxfamitalia.org/oxjam e scaricare tutti i materiali a disposizione. Un impegno rivolto alla lotta ad ingiustizie e diseguaglianze, che accomuna anche l’impegno artistico proprio dei Doctor Krapula.



I live dei Doctor Krapula
Martedì 6 agosto, al H2O LIVE CLUB (info: https://www.facebook.com/H2oLiveClub ), si parte alle ore 21.00 con il concerto gratuito dei Doctor Krapula. 
A seguire un esclusivo “After Show Party”con ricco buffet ed animazione, in cui si potranno conoscere personalmente i membri della band ed in cui verranno presentate le attività e i progetti di OXFAM ITALIA e dei DOCTOR KRAPULA. L’ ingresso al party sarà a pagamento e 5 euro del prezzo del biglietto (12 euro) verranno devoluti a OXFAM ITALIA. Si possono acquistare i biglietti in prevendita inviando una mail a drkrapula.italia@gmail.com o presso i ristoranti TEXAS GRILL (https://www.facebook.com/TexasGrill.it) e EL MARISCO (https://www.facebook.com/pages/El-Marisco/188618947942178?fref=ts) in via per Mezzomerico a Marano Ticino (No), entrambi di fianco al H2O LIVE CLUB. 

Mercoledì 7 agosto al Kantiere (info: https://www.facebook.com/ilkantiere?fref=ts ),  si terrà invece dalle ore 18.00 una tavola rotonda organizzata da Libera VCO e 21 Marzo, con la presentazione del "Progetto Salvagente" e testimonianze dei Doctor Krapula  riguardo al proprio lavoro sociale e artistico in Sud America. Il Comitato Salvagente-Network per la Difesa Popolare Nonviolenta delle persone a rischio, è un’iniziativa di giovani cittadini che si inserisce all’interno dei valori e iniziative condivisi con l’associazione Acmos e rete Libera di cui è partner, ovvero promozione della cittadinanza attiva e lotta alle mafie, con l’obiettivo di sostenere i difensori dei diritti umani, compresi i testimoni di giustizia, giornalisti in teatri di guerra, attivisti e volontari in zone ad alta densità mafiosa o in contesti bellici, chiunque promuova attivamente la ricerca e la costruzione della giustizia e dei Diritti Umani. Alle ore 18.45, aperitivo e grigliata e alle 19.00 Dj set e Live set. Alle ore 22.00 concerto gratuito dei Doctor Krapula.
Le due date italiane, che si inseriscono nel tour che vede la band impegnata anche negli States, in Europa ed in Giappone, sono organizzate dal fan club italiano Doctor Krapula Italia in collaborazione con Associazioni a Distinguere, Associazione 21 Marzo e Libera VCO.

Chi sono i DOCTOR KRAPULA
Doctor Krapula (www.doctorkrapula.net) è un gruppo di rock alternativo, che trasmette all’umanità messaggi di trasformazione e di attivazione della coscienza attraverso la sua musica popolare ‘meticcia’ (Rock che accoglie influssi Ska, Reggae, Punk, Salsa e di musica popolare).
Creata nel 1998 a Bogotà, Colombia, da 5 musicisti, in quasi 15 anni di carriera e 5 lavori discografici, i componenti di Doctor Krapula si sono posizionati come leader del movimento artistico cosciente dell’America Latina, che guidano insieme a colleghi amici quali Manu Chao.
La band ha all’attivo un importante show dal vivo che è riuscito a colpire il cuore e restare nella memoria di più di un milione di persone in più di 500 repliche. Il diligente e continuo lavoro ha permesso al gruppo di ottenere numerosi ed importanti riconoscimenti come: 10 premi ‘Shock de la Musica’, 4 premi ‘Nuestra Tierra’, 3 nominations ai premi MTV,  una nomination ai premi ‘40 Principales’ in Spagna e 3 nominations ai Latin Grammy oltre ad innumerevoli riconoscimenti della stampa alla sua musica e alle sue azioni.

La band conta sul supporto di un nutrito e fedelissimo stuolo di fans in quasi tutto il mondo e la sua pagina Facebook ha già superato la soglia degli 800.000 contatti. La musica di Doctor Krapula si lascia ballare e lascia riflettere ed è riuscita ad irrompere nei grandi mercati senza negoziare il carattere rivoluzionario della sua essenza lirica.

Info:
ITALIAN SITE
ITALIAN FACEBOOK PAGE
OFFICIAL SITE
OFFICIAL YOUTUBE CHANNEL 
http://www.youtube.com/channel/UCqqmgvhRV_KssJ8FGOqSblA (17.000 iscritti e oltre 4.000.000 di visualizzazioni)
OFFICIAL FACEBOOK PAGE 
OFFICIAL TWITTER PROFILE 

venerdì 19 luglio 2013

Intervista tratta dalla Rivista SHOCK

- Shock: Qual è il significato di ‘Viva el Planeta’ il nuovo album, nella carriera di DrK?

- Mario: Abbiamo sempre voluto fare un disco che potesse suonare esattamente come sul palco, quando suoniamo dal vivo, senza sovrapproduzioni e scavando profondamente nei temi di cui cantiamo sempre. Ma volevamo anche approfittare del pessimismo in cui si crogiola molta gente e opporvici. Per noi il mondo non finisce nel 2012. E’ il contrario, rinascerà. Questo è il momento del cambiamento e della transizione e dobbiamo essere più orientati alla vita. E’ anche il ritorno di DrK dopo Quattro anni dall’ultimo disco registrato in studio.

- Shock: alcune canzoni del disco riportano alle origini di DrK. Quando avete sentito il bisogno di tornare all’essenza punk/rok della band?

- Niko: Penso che ci abbia aiutato molto il tour europeo. Girare il mondo in tournée.
- Mario. Restando in Colombia ti viene la paura di uscire da quello che potrebbe funzionare. Qui noi abbiamo paura che le nostre canzoni potrebbero non funzionare in radio, ma andando in giro per il mondo ci siamo accorti che la chiave di tutto sono le buone canzoni e quello che ci ha reso famosi oltreoceano è il nostro modo di stare sul palco e il messaggio che diamo. Ringraziando Dio siamo andati in giro per il mondo, perché così abbiamo capito che le buone canzoni non sono scelte dalle radio, dai media o dalla critica. Le canzoni che non funzionano in Colombia sono quelle che hanno più successo in Messico, quelle che ci chiedono in Germania e quelle che sono più amate in Austria. Abbiamo capito che il mondo è più grande della Colombia.
- Sergio: La gente capisce le nostre canzoni indipendentemente dalla lingua. Molte persone vengono da noi e ci dicono: “E’ incredibile ascoltarvi, perché parlate una lingua che non comprendiamo, ma intendiamo quello che state dicendo”.

- Shock: Qual è la posizione politica della band?

- David: la nostra missione nella vita è proteggere il territorio e la vita. La Colombia è un paese molto privilegiato e la stanno vendendo. Penso che nel nostro caso si tratti più di un progetto di vita che di un progetto politico, ma noi lo esprimiamo attraverso la politica, la musica e attraverso il modo di relazionarci ad ogni cosa. Il nostro approccio è quello di rispettarci reciprocamente. DrK è contro qualsiasi cosa che possa far danno agli esseri viventi.
- Mario: e questo automaticamente ci pone  ‘a sinistra’ anche se noi non lo abbiamo mai detto. Quello che capita è che la maggior parte delle persone impegnate in cause sociali o ambientali tendono a stare ‘a sinistra’, perché le cose che più contano ‘a destra’ sono la produzione, i consumi, l’economia e il potere, ma per noi il vero potere sta nel preservare. Il nostro approccio politico è la consapevolezza  e la difesa delle risorse naturali, senza essere degli hippies. Che viva il pianeta! Questa è la nostra posizione politica. Lunga vita al pianeta, lunga vita agli animali, rispetto per i fiumi, per le montagne, rispetto per i cittadini.

- David: noi rappresentiamo la faccia luminosa del sole.

Aprile 2012

domenica 14 luglio 2013

La festa ribelle di Doctor Krapula al Festival Prineos Sur (Spagna), 13 luglio 2013


“Doctor Krapula è uno di quei gruppi che nascono in un quartiere qualsiasi di una grande città e che con dedizione e talento riescono a sviluppare una carriera coerente, meritevole, lontana dalle regole dell’industria musicale. Fanno parte del ‘Movimento Artistico Cosciente’ che si serve della musica come di uno strumento per creare coscienza e militanza sociale.
Sin dal primo pezzo “Doctor Krapula Presente” è risultato chiaro che sarebbero stati il miglior antidoto per placare la tormenta atmosferica, trasformandola in una bufera musicale ballabile, agitatrice di coscienze.
La risposta è stata immediata. Dopo un paio di pezzi erano tutti in piedi che ribollivano e cantavano in coro canzoni praticamente sconosciute e inedite per la maggioranza del pubblico. “Viva el Planeta” sugli effetti del cambio climatico, “Somos” omaggio ai leader indigeni assassinati. Denunce al commercio dell’acqua utilizzata per l’estrazione mineraria, che lascia senza riserve e al limite della sopravvivenza milioni di persone in America Latina. Musica d’effetto che trasforma l’auditorio in una singolare festa ribelle: “Pretendiamo perché abbiamo diritto a protestare, pretendiamo perché possiamo alzare la voce”.”Pretendiamo nuova gente al governo e che si ponga fine a tanta corruzione”; nessuno smette di ballare, applaudire, condividere. Chiudono ringraziando di essere sul palco del Festival, al quale sono giunti per la prima volta in omaggio ai loro maestri (parole loro) Café Tacvba, con cui hanno suonato in Messico, a Bogotà, in Argentina e negli Stati Uniti. Intanto le reti sociali del festival sono inondate di messaggi dall’America Latina, gli Stati Uniti e l’Africa, che stanno seguendo in diretta il concerto attraverso Radio 3.”

Fonte: Noticias Prineos Sur (Articolo originario: http://www.pirineos-sur.es/noticia/?idnoticia=536#.UeK5hc8QMwE.twitter

martedì 4 giugno 2013

Un progetto per fermare le mega-miniere in Messico

Sonidero Mestizo è una band Messicana amica e collega di Doctor Krapula, con cui ha già condiviso palcoscenici e progetti socio-ambientali. Qui vi proponiamo una loro campagna in corso, che rischia di fallire lo scopo se non aiutiamo il progetto anche con piccole donazioni (via PayPal) utilizzando una piattaforma di Crowdfunding. Condividiamo perciò volentieri l'appello di 'Sonidero Mestizo' a cui ci uniamo e vi chiediamo di unirvi per fermare le società minerarie che stanno arrecando danni inauditi al territorio e alla loro gente. FERMIAMO LE MEGA MINIERE! Qui sotto il video-appello e la trascrizione in Italiano.
Per aderire alla campagna, questo è il link. Ricordate, mancano solo poco più di 10 giorni, perciò fate girare la voce!! http://fondeadora.mx/projects/y-que-con-la-mega-mineria


“Saluto di Pace e Rispetto, io sono Roco Pachukote di ‘Sonidero Mestizo’ dal Messico.
Stiamo appoggiando la produzione di una storia a fumetti per rafforzare la lotta contro le mega-miniere in tutto il paese.

Lo sapevi che il 30% di tutto il territorio nazionale è dato in concessione alle società minerarie? E che la maggioranza di queste imprese è straniera?
Le conseguenze delle mega-miniere moderne sono terribili. Gli strumenti attuali di scavo e gli esplosivi possono sbriciolare un’intera montagna in poche ore, lasciando crateri grandi fino a 10 ettari per un chilometro di profondità, inoltre, dove si realizzano miniere si esauriscono fiumi e sorgenti d’acqua. Una miniera moderna utilizza mediamente 10 milioni di litri di acqua al giorno perché hanno bisogno di 2 tonnellate (2000 litri) d’acqua per estrarre 1 solo grammo di oro. Tradotto, questo significa che utilizzano e contaminano l’acqua necessaria per il consumo medio giornaliero di 150 000 famiglie. Da dove prendono l’acqua? Dalle sorgenti e dai bacini idrici locali e se l’acqua scarseggia, quella che rimane non va alla popolazione e alle comunità locali, perché la legge stabilisce che l’accesso all’acqua è prioritario per le miniere.

Il fumetto che stiamo appoggiando ha come obiettivo l’informazione alle popolazioni che abitano le terre perché solo loro possono fermare le mega-miniere. L’idea dietro al fumetto è quella di formulare delle domande che la gente ha bisogno di fare e per cui hanno diritto di ricevere risposta.
“Come ci garantite che non contaminerete la nostra acqua e le nostre terre?”
“Se l’acqua scarseggia, sarà per il popolo o per le miniere?”
“Che farete per prevenire gli effetti negativi sulla salute indotti dal lavoro minerario?”
“Il lavoro che offrite, è per la nostra gente o porterete operai da fuori?”
“Che ci guadagniamo noi dalla miniera?”

Con un disegno di alta qualità e una sceneggiatura impeccabile in cui ci sono amore, tensione emotiva e aspetti comici, i personaggi e le situazioni si riflettono in quelli reali e il linguaggio è ideale per canalizzare queste domande chiave.
Il progetto è in fase avanzata: abbiamo già la sceneggiatura e abbiamo bisogno solo della vostra ultima spinta per la produzione, la stampa e la distribuzione del fumetto.

Appoggia la pubblicazione e distribuzione di questo ‘comics’, a favore di questo pianeta che siamo chiamati a proteggere e per evitare che si diffonda ancora più miseria camuffata da progresso.”

giovedì 30 maggio 2013

L’emozionante, impressionante, sensazionale rivelazione da brividi di Doctor Kràpula

Sergio Acosta con David G. C.
Pubblichiamo questa lettera scritta da uno storico fan colombiano della band. Ci fu inviata pochi giorni prima del concerto italiano del Tour 2012. Non sappiamo esattamente perché un ragazzo sino ad allora sconosciuto abbia deciso di compiere questo gesto, ma ci sembra che sia una bella e sentita testimonianza di ciò che DRK rappresenta per il proprio pubblico e non c'è dubbio che chi li ha conosciuti fuori e visti sul palco condivida ogni singola parola scritta da David G. C. :)

"Quando ascoltai per la prima volta qualcosa di Doctor Kràpula avevo circa 14 anni e andavo a scuola; tutto avvenne grazie a un cugino che era stato ad un concerto ed era rimasto impressionato dalla loro musica, tanto da procurarsi immediatamente i due dischi che già circolavano a quel tempo: ‘El carnaval de la apatilla’ e ‘Dele la wuelta al disco’, che mi prestò...mi piacquero e li acquistai in seguito perché fossero miei! Erano incredibili l’energia e i testi; non avevo mai ascoltato qualcosa di simile e con quel ritmo ancor meno. Credo che fosse comprensibile, soltanto allora iniziavo ad ascoltare musica sul serio. Uno o due anni dopo, iniziò la promozione del disco ‘Bombea’ (e fino a quel momento già avevo assistito ad alcuni concerti coi quali, ogni volta, mi innamoravo di più di questa band straordinaria) un disco che rivoluzionò il mio modo di pensare e la mia forma di vedere le cose, grazie al suo contenuto impegnato e focalizzato sulla nostra società colombiana e mondiale; non era normale allora che gruppi come il loro iniziassero a colpire così forte in Colombia.
Passava il tempo e mi lasciavo sempre più coinvolgere nel movimento di Doctor Kràpula...lo chiamo ‘movimento’, perché è precisamente come vedo il gruppo: è molto più di un insieme di artisti e cantanti, è la voce del popolo, è energia e forza per i deboli, è un messaggio che deve restare nella testa del colombiano e del cittadino del mondo che tristemente dimentica in fretta e non ha memoria. Doctor Kràpula è lotta cosciente. Fu al tempo in cui uscì il disco ‘Sagrado Corazòn’ che iniziai a sentire la sua evoluzione nella musica e nei testi delle canzoni; erano testi semplici e facili da digerire, facili da imparare e la cosa migliore di tutte, come siamo abituati, con messaggi di attivazione: si passò dal criticare il governo o persone che distruggono a messaggi di amore, verso gli altri e verso noi stessi, messaggi di pace, per porre fine alla guerra che sferza il mondo  e consapevolizzarsi rispetto al fatto che la terra è sacra, l’acqua è sacra, il vento è sacro, il fuoco è sacro perché è vita e che per questo la vita è sacra.

Doctor Krapula sta lanciando il suo nuovo disco ‘Viva el Planeta’, per me uno dei migliori che hanno fatto: con tutto l’amore che esprime e il suo fantastico messaggio dimostra maturità e crescita musicale. Bisogna goderselo, ballarlo e rifletterci su. Grazie a tutto ciò, questa grande band ha potuto introdursi con successo in molti angoli del mondo, nelle famiglie e si sono guadagnati l’amore e il rispetto della Colombia a mani basse. Non è facile che una rock band riesca a fare una cosa del genere così in fretta con i contenuti che propone, ce l’ha fatta con molto lavoro, sacrificio e soprattutto amore: i gruppi che ci riescono sono grandi e Doctor Kràpula è una grande band. Sono sicuro che conquisteranno il mondo in maniera eccellente, portando in giro messaggi di consapevolezza e dando tutti sé stessi, perché loro amano quello che fanno e ci credono e in più hanno l’appoggio e la forza di migliaia di persone che come me stanno al loro fianco. 

Li conosco personalmente da molto tempo e ho potuto rendermi conto della qualità umana che hanno. Non sono artisti tipici: salgono sul palco a trasmettere idee di cambiamento e sono impegnati per davvero, non sono di quelli che mostrano alle telecamere una cosa e nel privato sono diversi. Sono persone straordinarie, uno diverso dall’altro, come tutto il mondo, con qualità e difetti, ma tutti con in mente lo stesso messaggio di pace e amore per il mondo e per ciascuna persona con cui abbiano contatto. Quando stai al loro fianco o parli con loro, ti fanno sentire come un fratello. Sono grandiosi.
Non posso smettere di scrivere queste parole senza raccomandarli con tutto il cuore. Fanno uno show dal vivo spettacolare, che nessuno può perdere. Il loro è uno di quei gruppi privilegiati che riescono a trasmettere energia in ogni concerto che fanno. Sembra che non esauriscano mai le forze. Ciascun concerto è diverso e ci mettono tutto l’amore. Sono persone irripetibili, da apprezzare per quello che fanno e per quello che sono.
Dio benedica Doctor Krapula!

“ Che tu viva, che viva la terra, che viva la gente che non vuole la guerra, che vivano le piante, la natura, un mondo senza fame e anche senza povertà, viva essere rivoluzionario, godersi la vita senza esser milionario”  Viva el planeta
Che viva Doctor Kràpula!"




mercoledì 29 maggio 2013

Il progetto AMA-ZONAS: Introduzione

L’Amazzonia è diversa, eterogenea e complessa; è multidimensionale e tuttavia integrale, i suoi fiumi, compreso il Rio delle Amazzoni, la selva, i suoi animali, le piante, i popoli originari e i saperi tradizionali fanno in modo che esistano varie Amazzonie e anche diversi tipi di conflitto, sia per l’appropriazione del territorio, sia per l’eredità naturale e culturale che racchiude.

Costituisce un territorio-organismo, o regione-viva, di più di 7.5 milioni di chilometri quadrati, bagnato dal sistema idrico più grande del pianeta che include la sua spina dorsale, il Rio delle Amazzoni con i suoi 6.500 km di lunghezza. La regione amazzonica nel suo complesso è condivisa da 8 paesi: Brasile, Bolivia, Ecuador, Perù, Guyana, Surinam, Venezuela e Colombia, paese nel quale interessa i dipartimenti Guaviare, Guainia, Vaupés, Putumayo e Amazonas, fino ad arrivare alla Sierra de la Macarena.

Il lavoro di ACITAM (Asociación de Cabildos Indígenas del Trapecio Amazónico Colombiano), a nome dei suoi anziani e delle autorità indigene e a favore dei popoli yagua, tikuna e kokoama che abitano la riva destra del Rio delle Amazzoni, ha consolidato processi organizzativi con l’intenzione di rivendicare il proprio territorio - ivi incluse la cultura, la lingua e le tradizioni, così come il suo patrimonio spirituale - mentre ne identifica e denuncia i problemi socio-ambientali e la loro stretta relazione con la perdita del territorio e dell’identità culturale.

Motivato da questa situazione, accogliendo la chiamata di ACITAM e comprendendo la necessità di proteggere le diverse modalità di percezione e comprensione dell’ambiente e della cultura apportate dalle comunità amazzoniche che ha permesso loro di sopravvivere e prosperare attraverso una relazione di convivenza con la Natura, nasce il Movimento Interculturale per la Natura. E’ un collettivo che intende, a partire dalle manifestazioni artistiche, creare degli spazi di partecipazione trans-generazionali che prima di tutto promuovano e convalidino i saperi tradizionali affinché vengano divulgati e praticati tra le popolazioni indigene e non indigene e in ultima istanza si adoperino per la conservazione della ‘selva madre’.

Il trailer

lunedì 27 maggio 2013

TESTI: EXIGIMOS (Pretendiamo)


Pretendiamo rispetto per la vita
Pretendiamo migliore educazione
Pretendiamo la verità nei notiziari
Pretendiamo tutta l’informazione
Pretendiamo che l’acqua si protegga
Perché non c’è niente che valga di più
Pretendiamo gente nuova al governo
E che finisca la corruzione
RISPETTO per la montagna
E che non si tocchino le foreste
Che restituiscano tutta la terra [agli sfollati]
E che il contadino la torni a coltivare

Pretendiamo
Perché possiamo alzare la voce
Pretendiamo
Perché abbiamo diritto di protestare

Pretendiamo che liberino la nostra gente
E che smettano di uccidere e sequestrare
Pretendiamo condizioni differenti
E che le imprese smettano di sfruttarci
Pretendiamo che si cancellino le frontiere
E che esista libertà di pensiero
Che si rispettino anche gli animali
E che infine venga la libertà
RISPETTO per la montagna
E che non si tocchino le foreste
Che restituiscano tutta la terra
E che l’indigeno la torni a coltivare

Le nostre richieste sono unilaterali
Rappresentando il fronte luminoso del sole
E di milioni di cuori che aspettano
Il primo raggio della nuova aurora
Rompiamo secoli di silenzio
Perché abbiamo:

Diritto di protestare!

Il progetto AMA-ZONAS: L'Album.

Sbirciando in un testo di AMA-ZONAS
AMA-ZONAS è un’iniziativa che intende richiamare l’attenzione sull’AMAZZONIA, con i suoi boschi, fiumi, animali e le sue piante, nonché i suoi uomini e le sue donne che hanno dato vita a delle comunità e praticano il sapere tradizionale e la conservazione e la trasmissione della cultura.

Unisce le iniziative di capi e saggi dei popoli indigeni della regione del Putumayo e del Trapezio Amazzonico e delle organizzazioni Bombea, Terra Nova insieme ad artisti di Messico, Cile, Francia, Venezuela, Colombia e musicisti tradizionali di Africa e India che si uniranno in un ‘IKARI’*, canto cosciente, in un album indipendente di distribuzione di massa e gratuita per realizzare così un canto per la preservazione del sapere e delle comunità originarie che lo posseggono, con la costituzione di un ‘Movimento Interculturale per la Natura’ e per la difesa dell’AMAZZONIA.

SITUAZIONE
L’Amazzonia si sta convertendo in uno scenario in cui il business degli Stati e delle imprese private sono l’obbiettivo principale, negando l’importanza del territorio come ‘Selva Madre’, delle diverse forme di vita e della cultura ancestrale che la abitano.
Chiamano l’Amazzonia “riserva mineraria”, la selva, le sue piante e gli animali “materiale genetico”, gli abitanti originari “incivili che vendono artigianato in progetti eco-turistici” e l’acqua “potenziale idrico” con cui realizzare progetti sul fiume dell’Amazzonia, come il porto ubicato nella comunità di Nazareth, mettendone a rischio le molteplici forme di vita.

LA PROPOSTA
Attraverso l’arte, spostare l’attenzione del mondo sulla proprietà collettiva, il rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, la conservazione culturale della selva, degli animali e dei popoli indigeni, stimolare l’integrazione regionale e riconoscere la regione amazzonica come unità territoriale, culturale e ambientale.


* Dalla lingua ‘kokoama’ che indica l’azione di curare e guarire con il canto.

Fonte: Blog ufficiale

Chi è Doctor Krapula dalle parole stesse dei ragazzi...

Mario: “Noi abbiamo creato un’immagine di Doctor Krapula che è: fare ballare la gente, ma anche farla pensare. Musica forte con un forte messaggio.

German: “Dr.K. per me è un posto dove qualsiasi idea o pensiero ci può stare, che sia spirituale o superficiale. E’ un posto dove 5 persone con modi diversi di pensare stanno insieme attraverso la musica e questo è come mi piace vedere Dr.K.; è come voglio vedere un paese o il pianeta: un posto dove tutti coesistano felici, tranquilli e la musica sia il nostro canale.”

Mario: “Dr.K. è la mia vita, la mia scuola, la mia università. E’ stato la mia classe e questa è la mia scommessa nella vita di lasciare un significativo granello di sabbia nella società Latinoamericana. E’ la mia scommessa”

Niko: “Dr.K per me è tutto. Dr.K. è l’aria che respiro ogni giorno. L’aria pulita che vogliamo respirare. E’ il cibo che mangio; è la speranza che ho di crescere come persona, come essere umano, come padre, come musicista, come artista e come cittadino.”

Sergio: “Penso che Dr.K. sia piuttosto un movimento sociale perché ogni volta che suoniamo o la nostra musica passa in radio o quando le persone vengono a vedere un nostro show, loro si identificano con i nostri testi come quelli di ‘La Fuerza del Amor’, ‘El Pibe de mi Barrio’ o ‘Para Todos Todo’. Si sentono connessi con quello che diciamo e denunciamo e noi diamo loro delle opzioni. Non si tratta solo di distruggere, ma di costruire e la gente si è unita a noi nel cammino di costruzione.”

David: “Dr.K è un miracolo, perché la vita di ciascuno di noi è un miracolo. Noi abbiamo scoperto che stare assieme è una benedizione e molte poche persone possono lavorare facendo quello che realmente vogliono fare col cuore e io sento che Dr.K. è l’opportunità di essere onesti con noi stessi ed essere quello che vogliamo essere, pensare quello che vogliamo pensare e dire quello che vogliamo dire e questo in un paese come la Colombia, dove ogni volta che un leader dice qualcosa di sensato viene ucciso o dove se un sindacalista pretende il rispetto di diritti, viene ucciso; in questo contesto DrK. è diventato un potere popolare, questo è un miracolo; la nostra musica, le nostre parole appartengono alla gente e la gente le porta nel cuore.”

Mario: “(…) La Colombia si sta stancando di quei gruppi che vogliono imporre la leadership con il terrore. Non possiamo essere governati dalla paura, dal terrore e dalla tristezza.
10 anni fa, ho pensato fosse arrivato il momento di iniziare un progetto per avere qualcosa che mi permettesse di afferrarmi alla vita e sapevo che non potevo realizzarlo da solo, così ho cercato qualcuno che si unisse a me su questa strada verso un progetto di vita sociale, politico e artistico.
La Colombia ha bisogno di una band che dica le cose, che abbia una posizione e lasci il segno, stimoli amore e sentimenti nelle persone.”


Tratto dal DVD Corazòn Bombea, 2010

martedì 21 maggio 2013

Dr. Krapula in Politica


Doctor Krapula ha un’evidente connotazione politica. E a Mario Munoz, suo vocalist e frontman non importa affermarlo. “Però attenzione, che sia chiaro che facciamo parte della Voce della gente e non di un partito politico. Sottolinealo in rosso.” 

"Siamo sempre dalla parte di chi ha bisogno di noi: per inaugurare una scuola, proteggere una montagna, lottare perché non si costruisca una strada in un’area protetta…Questo significa ‘fare politica’, cioè prendere una posizione politica, è la dimostrazione che siamo esseri sociali”, commenta Munoz.

Per questo sono pronti per il concerto della pace, [Concierto de la Esperanza 2] che avrà luogo oggi nella piazza Bolivar di Bogotà, con l’organizzazione di Canal Capital e in cui si esibiranno anche Café Tacvba dal Messico, e i colombiani La 33, Alerta Kamarada e la band di hip hop PaZur.

I Krapula, interpreti di rock e ska, sottolineano il fatto di essere ‘rolos’  [bogotani doc] e amanti della propria città. Fanno inoltre parte di un collettivo informale di gruppi del continente americano che appoggia cause ecologiche e di cui fanno parte molte band oltre a Café Tacvba e Caifanes. 
 “E’ un percorso bellissimo: non è la stessa cosa fare un tour per una birra e farne uno per una montagna o contro le mine antiuomo.”, dice Munoz. 

Oppure farlo con una propria scaletta di concerti, come nel caso del Festival Viva el Planeta, che ha da poco concluso la sua seconda edizione, un evento in cui hanno partecipato, oltre a DRK, Enjambre e Sonido San Francisco (Messico), Percance (Costa Rica). Outernational (US) e i colombiani Diamante Electrico, Skampida e Providencia. 
Lungo questo percorso ci sono varie storie, una specialmente, in Messico, dove li invitò Rubén, di Café Tacvba a un concerto per il territorio di Wirkuta, a San Luis Potosì - il luogo in cui, secondo gli indigeni, nacque il mondo e che è protetto dall’Unesco dal 1998 - per fermare la devastazione indotta da un’impresa mineraria canadese. “Abbiamo fatto rumore e raccolto fondi per appoggiare la lotta di questa causa”, racconta.

Gli interpreti di “El pibe de mi barrio”, “La fuerza del Amor” e “Amanece” si gestiscono in modo indipendente, supportati da imprese musicali in Colombia, Stati Uniti e Europa.
Inizieranno una tournée di 40 concerti lungo l’arco di due mesi negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente, partendo da New York il 30 di maggio. Andranno anche in Italia, [Spagna], Germania, Olanda, Svizzera e Repubblica Ceca.

La loro idea ora è di fare un concerto in qualche punto dell’Amazzonia per lottare affinché questo polmone del pianeta cessi di essere saccheggiato e devastato.
Nel frattempo andranno dove li inviteranno per una buona causa. “Perché se ci portano all’inaugurazione di una scuola distrettuale e un ragazzino ci vede e continua gli studi, allora vuol dire che stiamo facendo le cose per bene, appoggiando iniziative costruttive.” Conclude Munoz.

Fonte: Vive.In

lunedì 20 maggio 2013

DRK e il suo Network: La FONDAZIONE BOMBEA

"Siamo un'organizzazione senza scopo di lucro che ha come oggetto principale la promozione di manifestazioni artistiche locali.
Cerchiamo di formare e incentivale lo sviluppo della musica e dell'arte come progetto di vita e scommettiamo sulla scoperta e sulla promozione di nuovi talenti artistici.
Nasciamo come progetto del gruppo DOCTOR KRAPULA in alleanza con l'esperienza in campo culturale e musicale della 'Popular Music'.
Ci proponiamo di generare coscienza ambientale e sociale attraverso l'arte.
Siamo i creatori del FESTIVAL VIVA EL PLANETA".



sabato 18 maggio 2013

Intervista a SERGIO ACOSTA

Molte poche persone sanno ad una giovanissima età quello che vogliono fare nella vita. Innamorarsi ad otto anni di una tastiera, dichiararsi artista a sedici e saltare dall’aula alla scena senza preoccuparsi di quello che diranno gli altri è ciò che ispira oggi il tastierista di Doctor Kràpula a gridare ai quattro venti che è felice di vivere della musica e di aver sempre lottato per le sue illusioni.

Il cammino è stato lungo  e tortuoso, però pieno di tante soddisfazioni, assicura Sergio, che ha dovuto accettare molte sfide in giovane età quando ha deciso di rendersi indipendente dalla famiglia per sperimentare situazioni tanto paradossali come non avere un soldo in tasca neppure per far colazione, possedendo però un passaporto timbrato con ingressi a più di venti paesi dove viaggiava con rock band conosciute. Non per nulla, il suo specchietto retrovisore contiene tutto questo lavoro realizzato al lato dei suoi compagni della band DRK, che li ha resi meritevoli di più di 10 premi Shock de la musica, 4 Premi Nuestra Tierra, 3 nominations agli MTV Latino, 1 nomination ai 40 Principales de Espana e 3 nominations ai Grammy Latino. Questo senza considerare la presenza al Festival Viva el Planeta del passato 18 di Maggio 2012 [e di quest'anno] e innumerevoli riconoscimenti della stampa specializzata.

Café Tacvba,  Zach de la Rocha, Sonidero Mestizo, La Maldita Vecindad, Calle 13, Venado Azul, Kaifanes sono solo alcuni dei gruppi con cui Sergio ha suonato durante le sue esibizioni all’estero, dove si è distinto come virtuoso della fisarmonica e delle tastiere. I suoi fan hanno imparato a camminare e masticare gomme a tempo, perché con Doctor Kràpula si balla e si riflette simultaneamente. Una settimana dopo aver lanciato a Bogotà l’ultimo lavoro discografico intitolato Viva el Planeta, sono riuscita a intervistare Sergio, che con gli altri quattro membri del gruppo DRK stava preparando l’attrezzatura per esibirsi al Wirkuta Festival a Città del Messico, seguito da un tour di 50 giorni per l’Europa.

DRK NON TOLLERA LA VIOLENZA
Con la naturalezza che lo contraddistingue, Sergio mi spiega che il Rock Latino sta attraversando un bel momento in Germania e l’idea è di approfittarne, ecco perché il 90% del tour è concentrato nel paese germanico, dove band come Panteòn Rococò e Molotov hanno un enorme successo. Certamente DRK non resta indietro.

Come è stata la preparazione per questo tour?
Da quando abbiamo iniziato a comporre questo nuovo disco ci stavamo già preparando per il tour, cioè da circa sei mesi e durante le prove del 2011 ciascuno portava idee, sempre pensando all’Europa perché nel vecchio continente un concerto dura minimo due ore, mentre qui è di 45 minuti, massimo un’ora. Abbiamo preparato due tipi di concerto durante l’anno: uno per l’Europa e l’altro per l’America Latina.  In questo tempo ci siamo preparati anche mentalmente perché il tour è super estenuante.

Avete bisogno di alimentazione speciale durante il tour?
Richiediamo sempre un catering quando siamo in Europa che include dolci, formaggi e salumi, birre, vino, acqua, bibite gasate ecc. Dove arriviamo a suonare ci offrono cibo e un po’ di calma per mangiare.

In che modo questo tipo di tour influisce sulle vostre canzoni?
Per esempio uno dei temi del nuovo CD è nato intorno al tipo di energia eolica che usano in Europa. I temi Atenciòn e Viva el Planeta sono basati sulla storia di un terreno che il governo tedesco ha affittato alla Francia per lo smaltimento delle scorie nucleari e su come la popolazione ha deciso di protestare dipingendosi una X sul viso e sdraiandosi sui binari ferroviari per impedire il trasporto. E’ una protesta massiva, molto impressionante. I contrasti ci aiutano a costruire i testi, per esempio, abbiamo terminato il tour 2011 in un ex carcere Nazista dove si costruivano armi nucleari e dove però adesso esiste un immenso centro culturale.

E perché si chiama Viva el Planeta?
Si è parlato molto della fine del mondo nel 2012, si è speculato tanto sopra le profezie Maya, ma per noi semplicemente si tratta di un cambiamento di rinascita, per questo abbiamo intitolato l’album Viva el Planeta, perché la vita continua e questi mutamenti sono per il bene. Abbiamo condiviso con gli indigeni. I  Maya e tutte  queste esperienze ci nutrono, ci ispirano; abbiamo perfino interagito con i bambini della Guerriglia reinseriti in società, per questo le nostre composizioni sono più sociali, trascendentali.

Esistono certi parametri al momento di comporre le vostre canzoni?
Noi siamo identificati con la nostra musica, ci sono molte band che nascono per diventare famose perché questa è la loro intenzione originaria e sicuramente ci riusciranno rapidamente, però altrettanto rapidamente di come sono salite  scenderanno, per questo pensiamo che non è la stessa cosa creare un appeal pubblicitario rispetto a creare un’opera d’arte. Le nostre canzoni trasmettono un messaggio. Non è la stessa cosa ascoltare un musicista di reggaeton che parla della sua produzione e un artista che prepara la sua pre-produzione dove gli accordi si affiancano o definiscono la post produzione. In quindici anni di carriera abbiamo visto che ogni tre anni nasce un nuovo genere musicale che però svanisce, come nel caso del TropiPop che aveva una grande presa, era di moda e di cui l’unico esponente sopravvissuto è Fonseca, che praticamente ha detronizzato Carlos Vives. Credo che succederà lo stesso con il Reggaeton. La depurazione condurrà ad un punto in cui rimarranno quelli che fanno musica di qualità e gli altri spariranno.

Come reagisce il pubblico quando canta Doctor K?
In generale molto positivamente, però a volte, quando la gente è diventata violenta, Mario la voce di DRK, ha saputo gestire la cosa. E’ un esperto nel gestire le masse e dice alla gente che siamo lì per divertirci e ballare. Se è necessario, Mario interrompe il concerto fino a che il pubblico si è calmato e allora ricominciamo. Al lancio dell’ultimo CD a Bogotà c’è stata una band che incitava molto il pubblico a saltare e a colpirsi aggressivamente, però quando siamo usciti sulla scena, l’atteggiamento è stato diverso, la gente sa che quando si presenta Doctor Krapula non si tollera violenza. Se è necessario fermare il concerto lo facciamo e chiamiamo la polizia.

Sergio, qual  è la tua esperienza con i giovani di questa generazione?
Credo che la cosa buona di questo momento nella musica è che gli artisti o musicisti non sono le mega stelle che erano considerate prima, erano divinità intoccabili, ora si gestisce meglio questo aspetto e possiamo avere un contatto più diretto con i giovani. Penso che quando trasmetti loro buoni messaggi, i giovani reagiscono nello stesso modo, sono disponibili, vogliono fare attività di carattere sociale, essere solidali, questo è quello che percepisco. La cosa cattiva è che le reti sociali hanno influito enormemente sui giovani, li vedo cercare una propria identità in rete, però bisogna ricordar loro che non tutto quello che è di moda è la cosa migliore.

Come è accolto Doctor Kràpula nelle altre città colombiane?
Grazie alla radio, alla televisione e soprattutto a internet, possiamo essere ovunque oggi. Siamo presenti su Facebook, Twitter, My Space, Flickr ecc. Rispondiamo noi stessi a tutti i messaggi dei nostri fan e siamo disponibili ad ascoltare tutto quello che ci dicono. L’impatto è molto grande. Abbiamo visitato quasi tutta la Colombia con una audince fino a dieci mila persone. Siamo stati a Santa Marta, Cartagena, Barranquilla e anche a Cali, dove, nonostante il gusto per la salsa, la gente ci accetta e ci conosce. Siamo stati fino a Puerto Gaitàn, con tutti che saltavano. La stessa cosa a Yopal, Palmira, dove eravamo lo show principale, il pubblico è impazzito con le nostre canzoni. La band è posizionata molto bene a livello nazionale.

MI PIACE IL ROCK LATINO
Ricordando momenti del passato, quando Sergio era un adolescente come i suoi compagni di DRK, sente che a quel tempo erano più polemici e ora sono più propositivi. Di quella tappa di ribellione resta il significato del nome perché pensavano che in politica ci sono molte persone che si presentano come un dottore e in verità sono dei dissoluti. Ci sono molti ‘cràpula’ che finiscono per essere dei dottori, alla fine il gioco tra queste parole ha dato origine a Doctor Kràpula.

Com’è stata l’evoluzione di DRK?
Abbiamo cominciato  in tredici e diciamo che in questo gruppo  ci sono sempre state cinque persone che sono rimaste unite. All’inizio della band abbiamo dovuto prendere molte decisioni che per un adolescente erano difficili.  A parte le nostre carriere, solo uno di quei cinque si è laureato perché desideravamo realizzare un sogno, con questo non  voglio dire che si sia stati il migliore o il peggiore esempio da seguire.

Vi ha colto di sorpresa il successo?
Eravamo all’università quando la band iniziò ad essere molto conosciuta ed apprezzata grazie alla canzone La Fuerza del Amor, che rimase otto mesi la numero uno in Colombia, fu un fenomeno. Alejandro Villalobos diventò un fan di DRK e la canzone suonava tutto il giorno. La cosa più divertente è che ha girato il mondo: quando siamo in Germania la chiedono sempre, così come in Messico, in Argentina, negli Stati Uniti. La Fuerza del Amor e El Pibe de mi Barrio sono stati successi tanto grandi  che dovemmo decidere se dedicarci alla band o a studiare.

E come è stato il salto dall’Università alla scena?
Ho iniziato da bambino a suonare il piano. I miei genitori pensavano più a mia sorella Adriana quando ci comprarono un piano, lei ha un orecchio speciale, ha talento, e mai pensarono che sarei stato io ad appassionarmi. Iniziai a fare canzoni al piano, mi presero un professore privato fino a che entrai all’università a studiare pianoforte, però ho fatto solo 5 semestri poi ritornai alle lezioni private. Quando sei all’Università, vuoi essere il pianista più virtuoso, imitare Rachmaninoff, però alla fine ti rendi conto che per fare musica per la gente devi fare qualcosa di più semplice, devi suonare accordi e fare testi semplici affinché la musica si possa vendere.

Qual è l’essenza di Doctor Kràpula?
Abbiamo iniziato come band  di Ska, come Los Cadillacs, los Autenticos Decadentes: lo ska era una mescola di salsa, cumbia ecc, però quando ci siamo ritrovati in cinque, ci siamo resi conto che ci piaceva molto il rock e quindi abbiamo aggiunto più tastiere, chitarre elettriche, una batteria più forte e la parte ‘latina’ la si porta nel sangue. Siamo latini e facciamo rock, inseriamo pezzi sincopati che si usano per la salsa e questo fa in modo che facciamo Rock Latino. Viaggiando tanto il tutto si evolve molto, perché si sperimentano nuove cose , pero manteniamo la nostra identità: a Cordoba, Argentina, negli Stati Uniti, in Germania, troviamo sempre colombiani compiaciuti della nostra musica, ci avvicinano, ci raccontano la loro vita.

Come leggi l’assenza di successo per le nostre band di rock latino?
Il salto generazionale nelle bande di rock latino è assurdo. Da vent’anni non esce una band famosa come fu Soda Stereo o Charlie Garcia o Los Cadillacs. L’unica ora è Calle 13 e noi stessi ci stiamo consolidando sul cammino del rock latino, ci sono invece molti che fanno fusion con Reggaeton.

VIVA LE ALLEANZE MUSICALI
L’album Viva el Planeta ha quattro collaborazioni musicali molto importanti. Una delle più palpabili è la chitarra di Juanes nella canzone Amanece. Dall’Uruguay arriva il gran apporto del cantante della band No te va a gustar, che è una stella laggiù, dall’Argentina Los Autenticos Decadentes e da Miami l’importante rinforzo di Andrés Castro che è il produttore e vincitore di molti premi Grammy. Sergio ha la certezza che questo album terminerà la fase di consolidamento della band in America Latina e nel mondo.

Come è arrivato Juanes al progetto?
Volevamo incidere con lui da quattro anni e gli abbiamo chiesto se voleva partecipare a questo album suonando un assolo di chitarra e ci ha risposto di sì subito. Eravamo già stati con lui agli MTV due anni fa, era con noi in camerino ed era molto contento della nostra nomination e ci ha sempre detto di essere nostro fan: ha persino annunciato in twitter il lancio del singolo Amanece e ci ha ringraziati. La collaborazione con Juanes si aggiunge a tutti gli sforzi che abbiamo fatto per incidere questo disco a Los Angeles, Miami e Bogotà. L’ingegnere del suono degli studi Henson di Los Angeles è bravissimo, mentre entravamo noi, stava uscendo Justin Bieber.

Qual è la tua canzone preferita di questo album?
Musicalmente quella che mi piace di più è Atencion e per il testo Viva el Planeta.

Il calcio è una costante nelle canzoni di DRK?
Sì c’è sempre un po’ di calcio, tanto Mario quanto German sono fanatici di questo sport e sono tifosi di varie squadre colombiane ed europee. A me piacciono di più i videogiochi, però il calcio è una passione che accompagna sempre DRK, anche se personalmente non sono tifoso di nessuna squadra.

Chi ammiri musicalmente?
Beh, la lista potrebbe essere infinita. Ammiro molto Gustavo Cordera, che faceva parte del gruppo Bersuit Vergarabat e ha deciso di diventare solista, un passo difficile, però Cordera ha fatto un eccellente lavoro, andrà più lontano di quanto è arrivato con la band.  Muse è una band inglese che mi piace: fanno fusion di musica classica e rock con una forte influenza di Freddy Mercury. John Mayer è molto creativo quando compone. Fin da piccolo ammiro Beethoven che ha alimentato il mio amore per il piano con il suo Chiaro di Luna. A tredici anni ascoltavo Rachmaninoff, qualcosa di strano a quell’età.

Che messaggio vorresti mandare ai giovani?
Il miglior consiglio che posso dare è di cercare di stare sereno nella vita e per stare sereno devi essere responsabile in ogni momento, con tutte le decisioni che si prendono. Avere serenità fisica e mentale senza preoccuparsi per il denaro, perché in qualche momento arriverà, così come il successo. Nello stesso modo bisogna smettere di essere indifferenti, accettare il prossimo senza essere esclusivo, anche se ha l’Aids o il cancro, anche se è un guerrigliero o omosessuale. Tutti meritano rispetto. Bisogna smettere di voltare la schiena.

E infine, continua ad essere complicato per gli artisti come te mantenere una vita sentimentale?
Mantenere vivo l’amore è la cosa più importante e questo si ottiene pensando a come proiettarsi nel futuro con la persona che si ama, pensare ad un futuro insieme, sennò è impossibile. E’ questione di sentire la mancanza reciproca: di fatto la band ha raggiunto già un certo livello e viaggiamo molto, ci sono le fan però devi rispettarle e tenere bene in mente quello che vuoi e come sarebbe il tuo futuro con la tua compagna. Noi musicisti abbiamo fama di superficiali, però credimi che ho conosciuto più manager infedeli che artisti.

- di Natalia Gnecco


giovedì 16 maggio 2013

TESTI: LA FUERZA DEL AMOR (La forza dell’amore)


Il mio amico va a letto con sofferenza nell’anima,
ormai quasi non mangia, il denaro non basta,
però lui è coraggioso e deve continuare,
i suoi sogni alimentano la sua ansia di vivere.
Va a letto piangendo e interroga il suo destino,
lo agita non poter vedere la luce,
Si domanda perché tutto gli riesca male;
mentre dorme si dimentica del mondo normale.

Beve ogni tanto
E fuma il vizio della solitudine.
Non può dimenticare il suo sacrificio;
lavora e dimentica la diseguaglianza.

So che nella tua vita c’è dolore,
che le cose vanno di male in peggio,
ciò che ti rende migliore
è lottare con la forza dell’amore.

Il mio amico si sveglia con sofferenza nell’anima,
però c’è una cosa che calma il suo dolore:
al vedere i suoi figli nel letto accanto,
crede alla menzogna che il mondo sia cambiato.
Prende il caffè e ritrova le forze;
e vede chiaro il suo futuro alla finestra;
sorride tranquillo e placa il suo dolore,
sospira e dice: - alzati e vai -.

Beve ogni tanto
E fuma il vizio della solitudine.
Non può dimenticare il suo sacrificio;
lavora e dimentica la diseguaglianza.

So che nella tua vita c’è dolore,
che le cose vanno di male in peggio,
ciò che ti rende migliore
è lottare con la forza dell’amore.

Non può morire perché ha compreso
di essere tutto ciò che la vita ha dato ai suoi figli,
stanco combatte e la forza gli basta
per dare loro un po’ di speranza.

So che nella tua vita c’è dolore,
che le cose vanno di male in peggio,
ciò che ti rende migliore
è lottare con la forza dell’amore.



DRK e il suo Network: Il Manifesto della FONDAZIONE SEYKIWIA (seme di pensiero).


  Non siamo un’organizzazione politica, né contiamo sull’appoggio di alcun governo. Il seme del pensiero è immateriale. Il seme del pensiero è spirituale. Cerchiamo di proteggere la Spiritualità Ancestrale e, in base alla sua visione, le leggi dell’Origine.
  Non apparteniamo ad alcuna affiliazione di destra, sinistra o centro perché non è il nostro modo di vedere: stiamo con la Vita in tutte le sue direzioni e manifestazioni.
  Non siamo un gruppo di musica. Promuoviamo la cultura e la sua unità. Riconosciamo la trasmutazione del canto e dei suoni come uno scambio energetico con il Grande Spirito per dinamizzare i 4 elementi. Con buoni propositi, affinché si risvegli nel nostro cuore la Vita. Riconosciamo il nostro corpo come la Terra e per questo riconosciamo lo scopo del canto come pulizia spirituale del nostro corpo materiale.
  Non abbiamo un presidente né impiegati, né coda né capo. Ci vediamo come punti di una rete infinita di intenzioni che promuove un cambio strutturale della visione materialistica dell’occidente nella maniera di vivere, di amare, di crescere e di essere responsabili. Non siamo una religione. Non siamo un sistema di credenze. Riconosciamo l’Unità nella Diversità. Riconosciamo l’essere umano come parte del Cosmo e della Terra.
  Siamo un ente interdisciplinare formatosi spontaneamente a partire da un’ intenzione, con l’obbiettivo di armonizzare il mondo spirituale con il mondo materiale attraverso la guarigione del cuore o la pace interiore.
  Siamo un comportamento. Un modo di pensare. Un pensiero positivo in libero scambio per tutti.



Due VIDEO dello Show di DRK e FONDAZIONE SEYKIWIA al ROCK AL PARQUE 2006:

lunedì 13 maggio 2013

VISTI DA VICINO - David Jaramillo, basso


È il bassista, ma è anche la persona che ha in carico i cosiddetti ‘progetti paralleli’ della band e cioè le collaborazioni artistiche associate a temi sociali e ambientali. E’ infatti un attivista e un profondo conoscitore soprattutto della cultura ancestrale delle popolazioni indigene. E’ stato anche sposato con una leader del popolo Arhuaco (abitante della Sierra Nevada) che gli ha dato un figlio, Samuel e con la quale ha fondato, insieme ad altri attivisti, la fondazione Seykiwia (Seme di pensiero).

Ha una forte comunicativa e per questo è spesso in viaggio con Mario per promuovere la band e i concerti. La sua impronta spirituale riecheggia in molti dei testi degli ultimi album e se non mi sento di definirlo l’ideologo’ del gruppo, sicuramente è un punto di riferimento forte per i colleghi.
Dipinge e decora personalmente molti degli accessori che indossa e nel suo autografo è sempre presente un sole splendente. A lui si attribuisce la famosa frase: “Noi non ci sentiamo né di destra, né di sinistra, rappresentiamo il fronte brillante del Sole.”
MB

domenica 12 maggio 2013

Il Sogno 'Planetario' di Doctor Krapula

Sognare, ancora da adolescente, di diventare un artista professionista, un rocker, sembrerebbe una cosa 'normale', potremmo dire un sogno piuttosto diffuso. Riuscire a diventare un rocker, a realizzare il sogno, beh, già è cosa di pochi e sicuramente chi ci riesce merita la nostra ammirazione di persone 'comuni'. Ma lo stesso sogno può avere un peso molto diverso a seconda del paese in cui è nato ed è stato coltivato. Sognare, ad esempio, di diventare ingegnere in Italia, non è come sognarlo in Bangladesh in una famiglia di contadini...

Non c'è dubbio che Doctor Krapula abbia coltivato con successo il proprio sogno, ma quanto difficile può esser stato perseguire quel sogno in Colombia? Interessante domanda...vi passo alcuni dati.
Come sapete, Doctor Krapula è nato nel 1998, quando Mario, il più vecchio dei ragazzi, aveva solo 19 anni. Nel 1994 Bogotà era in tutte le statistiche degli osservatòri internazionali al primo posto come città più brutta e pericolosa del MONDO. Si uccideva per un pezzo di pane, o per un parcheggio, si uccidevano sconosciuti  per riscuotere taglie su coloro che fossero in odore di narcotraffico o paramilitarismo...era il caos totale. Si uccidevano i sindacalisti e chiunque protestasse per qualsiasi cosa in nome dell'ordine pubblico. E anche la paura uccideva, perché si sparava anche per paura, paura che fosse l'altro, il nemico invisibile, a sparare per primo.

Proprio in quel caos, che costringeva tutti a vivere rinchiusi in casa, degli adolescenti decisero che bisognava impegnarsi in prima persona, uscire allo scoperto e fare sentire la propria voce. Organizzavano marce e marciavano insieme e per i senza voce, per gli oppressi, per i diritti fondamentali di ogni Uomo: alla Pace, alla Libertà, alla Dignità. Decisero di alzare la voce cantando, perché i messaggi dovevano essere forti, ma è la musica che unisce e infonde speranza e allegria. Li hanno minacciati, hanno tentato di corromperli, li hanno osteggiati, ma loro non si sono fermati, non hanno taciuto...e credo che questo fatto renda il loro sogno molto speciale, trasformandolo in un atto di eroismo. Nel tempo la situazione è cambiata, ma c'è ancora molto da fare. Proprio ieri la notizia di minacce ad un direttore di una radio, e ci sono stati anche attentati recenti ad altri Direttori di Radio che non si assoggettano a nessuna forma di potere per cercare e mostrare la verità. E proprio ieri ancora Mario tuonava in un Tweet il suo appoggio incondizionato a coloro che si oppongono al bavaglio fascista.

Non tutti i sogni sono uguali, no, il loro è un sogno 'planetario' non solo perché è tanto grande, ma anche e soprattutto perché abbraccia il mondo intero e ci dice che non dobbiamo avere paura, che le cose possono e devono essere cambiate e che tutti siamo chiamati ad offrire il nostro impegno, affinché questo avvenga. Il sogno di questi coraggiosi ragazzi ci dice che non importa quanto grande e apparentemente irrealizzabile sia il  nostro sogno, perché dipende solo da noi realizzarlo. MB

venerdì 10 maggio 2013

INTERVISTA a GERMAN MARTINEZ


Nel 2012 siete tornati in Europa, avete lanciato il nuovo disco. Come è stato il processo della creazione del nuovo show?

E’ stato un processo strano però molto positivo. Abbiamo lanciato il disco a Bogotà e la settimana seguente iniziavamo il nostro nuovo tour europeo. La prima settimana abbiamo fatto molti aggiustamenti mentre trovavamo il ritmo ideale e la dinamica sulla scena. Avevamo un nuovo disco e questo implica un nuovo show, per le nuove canzoni, per le nuove versioni ecc. Alla fine e dopo quasi 10 concerti, siamo riusciti a trovare il ritmo che volevamo e in più la durata che abbiamo sempre desiderato: due ore.

Il tour vi ha dato quella unione di cui avete bisogno come band per raggiungere il punto ideale…
Certo, perché avevamo concerti ogni giorno o ogni due. E’ stato un tour molto intenso e bello, durante il quale abbiamo toccato molte città e in più la convivenza rafforza l’amicizia e la band. Ogni concerto ha i suoi alti, bassi, intensità e molta energia. Oggi sentiamo di essere una band molto solida sulla scena e si nota in ogni concerto. Decisamente, quello che si guadagna in esperienza dentro e fuori dal palcoscenico si nota sempre quando suoni dal vivo e questa è la cosa più importante che deriva dal mettere insieme molte esibizioni.

I vostri fan sono molto fedeli, come hanno vissuto l’ evoluzione e il cambiamento con il nuovo show, le nuove canzoni?
All’inizio ci accorgevamo che chiedevano sempre le canzoni vecchie, quelle più conosciute, però conoscendo a poco a poco il disco, hanno visto come i nuovi elementi e suoni si sono incorporati nello show. Nei primi concerti, c’era un po’ di timidezza, però con lo scorrere delle canzoni, la gente si faceva contagiare dalla nostra energia e dal ritmo del concerto, così che alla fine tutto finiva per diventare una grande festa, come è sempre stato.

Avete nuovamente ricevuto una nomination ai Premi Grammy. E’ la terza per ‘Exigimos’, nella categoria di ‘Miglior Canzone Rock’. Che significa per voi questa nuova candidatura?
E’ molto importante, perché è il riconoscimento della gente Latinoamericana ad una canzone che ha un tema sociale, che ha un testo con un messaggio. Questo ci dice che si possono fare canzoni di contenuto che possono essere riconosciute dai tuoi colleghi e dell’industria musicale in generale. E’ stato molto speciale per noi come band, come creatori di musica e testi.

Molti artisti ricevono critiche per le nomination a Premi come i Grammy…cosa puoi commentare al riguardo?
Siamo abituati alle critiche. Lavoriamo da 12 anni e veniamo dalla scena underground di Bogotà, dai piccoli circuiti di ska e punk. Sul cammino verso un’identità mainstream, è possibile che abbiamo perso qualche fan, però ne abbiamo guadagnati molti di più. A noi interessa, come band, comunicare e far conoscere le nostre idee, i nostri pensieri e una delle forme per trasmettere questi messaggi è essere presenti nei media. In questo modo si sono moltiplicati i fan e non solo in Colombia, anche in Messico, in altri paesi Latinoamericani e in Europa. Oggi non sentiamo tanta resistenza, al contrario la reazione della gente è di congratularsi con noi e fanno il tifo perché possiamo vincere il premio.

Molti gruppi seguono l’esempio e l’etica di lavoro di Doctor Krapula. Quale potrebbe essere il tuo consiglio migliore per quelli che iniziano oggi il cammino della musica?
Il primo consiglio è di smettere di credere, pensare e sognare che arriverà un manager che risolverà tutti i problemi della band, come se fosse il Messia. Devi lavorare con e per la tua band, fissare mete, verificare, fare ricerca, pianificare e sognare affinché il gruppo possa realizzare molte cose. Il limite lo poni solamente tu.

Voi supervisionate molti aspetti del funzionamento della band, come funziona?
Come musicista hai il tuo talento, però con il tempo scopri che hai altre abilità che possono essere e sono determinanti per il funzionamento della band. In questo modo si evita di avere estranei che prendono decisioni per te. Io sono musicista e mai avrei pensato che sarei stato bravo coi numeri e la finanza, ma con il tempo mi sono accorto che potevo portare questo contributo alla band. Mario è incaricato della grafica, lui ha sviluppato i concetti visuali, l’identità della band; Nicolàs il batterista è un gran editor e gestisce bene le reti sociali; David il bassista si incarica dei progetti paralleli sociali del gruppo e Sergio lavora nelle relazioni pubbliche e nella produzione di molte cose della band. E’ interessante vedere come si sviluppano altri talenti che alla fine saranno al servizio del gruppo.

Fonte: GIBSON

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