di Giacomo Molinari - Associazioni a Distinguere
Una finestra sul mondo si è aperta al Kantiere,
uno scorcio di umanità inquieta, cosciente, protagonista di processi di
cambiamento per il proprio territorio a partire da un nuovo rapporto con l'arte
e la cultura.
Anime affini e pratiche comuni, intrecciatesi
nonostante un Oceano di distanza per creare un evento dal sapore unico.
Il bilancio che possiamo stilare sulla serata
di mercoledì sette agosto è ricco di positività in ogni suo aspetto.
Dall'incontro pomeridiano - che ha visto
protagonisti i DrK e le loro battaglie per la tutela dei Beni Comuni e Andrea Zummo, responsabile del "Comitato
Salvagente-Network per la difesa popolare non violenta delle persone a
rischio", organismo nato in seno a Libera operante in Italia e all'estero
(America Latina compresa) per proteggere e tutelare testimoni di giustizia e
attivisti per i diritti umani - al concerto serale, un'esplosione d'energia che
ha coinvolto tutti, regalando a questa piccola città sul lago uno scorcio della
Colombia migliore.
Un incontro da ripetersi, fra realtà che
portano avanti battaglie comuni anche se in contesti diversi.
di Marta Brioschi - Doctor Krapula Italia
A causa della variabilità del clima, il concerto di DrK è
stato spostato all’interno del Kantiere, in una sala appositamente attrezzata
per i gruppi visitanti e dove, ancor prima dell’inizio, si era andata
assiepando una vera e propria folla. Più tardi avremmo scoperto che all’esterno
ne era rimasta almeno altrettanta: tutta la Verbania under 35 era presente, ma è
arrivata molta gente anche da altre città, come Torino e addirittura Parma.
Sin dalle prime note capiamo che il concerto sarà un
successo.
Da subito infatti, il pubblico incomincia a saltare, ballare
e intonare cori, rispondendo ad ogni richiamo o sollecitazione da parte di
Mario, il cantante. L’entusiasmo e la perfetta sintonia tra il palco e il
pubblico è palpabile e la band risponde infondendo tutta l’energia possibile
nella propria performance, nonostante il caldo insopportabile – dopo solo un
paio di canzoni si rende necessario asciugare il palco, scivoloso per il sudore
dei 5 ragazzi - .
Nessun cedimento, nessuna pietà, nessuna esitazione: le
canzoni scorrono via veloci una dopo l’altra senza soluzione di continuità, in
una vertigine quasi ipnotica che sembra impedire alla gente di arrestarsi, di
prendere fiato. Volano magliette, i capelli si fanno pesanti di sudore, è come
se esistesse solo un unico, grande organismo vivente che respira all’unisono
entro gli angusti confini della sala. Neanche l’improvvida interruzione della
Polizia (per una questione di parcheggio irregolare) impedisce alla band di
ritornare sul palco e riconquistare con poche note di Tiempo Locura, canzone fuori programma, tutta l’attenzione del
pubblico, che la segue con rinnovato vigore e scandendo con maggior forza i
ritornelli appena appresi delle canzoni che sente più vicine, come Exigimos, Amanece e Bam.
Dopo 90 minuti, il concerto si chiude al grido unanime e
incessante di “Una màs!! , “Ancora una!!”, ma i ragazzi sono stanchi e scendono
dal palco per unirsi alla folla che li accoglie con abbracci e complimenti e li
ringrazia. Diverse persone mi raggiungono per ringraziarci della serata
definendola “incredibile”, “esaltante”. Alcuni confessano di essere stati
trascinati al Kantiere dalla fidanzata, dall’amico, persino dalla madre e di
aver scoperto di amare già la musica dei Doctor Krapula, aggiungendo di non
essersi mai divertiti tanto in tanti anni.
Nell’aria, a parte il caldo, resta una bella sensazione,
quella di aver partecipato ad una festa ben riuscita, ad un rito collettivo
fatto di gioia e partecipazione e tanta voglia di ripetere presto l’esperienza.
I Doctor Krapula la chiamano Magia…
Nessun commento:
Posta un commento