giovedì 25 settembre 2014

Comunicato Stampa: Il gruppo colombiano DOCTOR KRAPULA riceve due nominations ai Premi Grammy Latino 2014


Bogotà, 24 settembre 2014.

di STAR-ARSIS, casa discografica.

Oggi sono state annunciate le nominations alla quindicesima edizione dei Latin Grammy che saranno consegnati il prossimo 20 novembre a Las Vegas.

Il gruppo Doctor Krapula ha ottenuto 2 nominations grazie al suo più recente album AMA-ZONAS nel quale hanno raccolto 26 canzoni, mirabilmente prodotte, dedicate alla sensibilizzazione della gente sull’importanza della salvaguardia di questa  fragile regione del pianeta, delle sue comunità e della sua cultura. 
All’album AMA-ZONAS, che è stato lanciato in Sudamerica lo scorso giugno, hanno partecipato altri 25 artisti invitati che vi hanno collaborato, canzone dopo canzone, creando un collettivo artistico denominato ‘Colectivo Jaguar’.

Le due nominations ricevute da Doctor Krapula sono nelle categorie:
-Best Rock Album
per l’album AMA-ZONAS di DOCTOR KRÁPULA + COLECTIVO JAGUAR

-Best Rock Song
per la canzone “Ama-Zonas” di DOCTOR KRÁPULA con Rubén Albarrán di Café Tacvba, Roco Pachukote de La Maldita Vecindad e Moyenei Valdez di Sonidero Mestizo.
Con queste due nuove nominations, il gruppo Doctor Krapula raggiunge le 5 nominations complessive ai Premi Latin Grammy.

Rispetto alle nominations, i ragazzi della band hanno così commentato:

“Creare collettivamente e cantare per la grande foresta insieme alle voci più importanti del rock latino è un grande sogno.”

“Le prime nominations sono arrivate per canzoni come ‘Somos’ e ‘Exigimos’ e ora per ‘Ama-Zonas’; questa è la conferma che le idee e la musica che nascono dai nostri cuori stanno raggiungendo migliaia di cuori nel mondo.”



Ascolta la canzone Ama-Zonas:


mercoledì 3 settembre 2014

C’era Una Volta In Colombia... Doctor Krapula e il Movimento Artistico Cosciente

29 agosto 2014 -

Gli anni tra il 1980 e il 1998 sono tra i più tragici e violenti per la Colombia, un paese allo sbando, in ostaggio da ormai 40 anni di un conflitto armato che non sembra trovar neppure una tregua e in cui, dove non arrivano ad uccidere i proiettili dei ‘narcos’ o dei paramilitari, si può morire anche per mano della delinquenza comune in una giornata come tante. Bogotà è una città blindata: nessuno esce e nessuno entra se non a rischio della vita. La paura è pane quotidiano e i bambini vivono serrati in casa. Si vive anche nel terrore di essere denunciati da un parente o da un vicino invidioso come collaboratori dei narcotrafficanti (i cosiddetti casi di “falsi positivi”). Si (soprav)vive costantemente nell’ombra e nel sospetto. E’ in questo clima che nasce e cresce Doctor Krapula, o per meglio dire, la sua nemesi, Mario Munoz, voce e frontman della band. L’appellativo Doctor posto accanto al nome Krapula vuole essere una provocazione, un “Crapula” è infatti una persona immorale, bugiarda, dedita all’alcool e lasciva che dovrebbe trovarsi ai margini della società. Offrendole il beneficio di un titolo accademico, la si trasforma invece in persona rispettabile che non solo si integra nella società, ma diventa un riferimento e una guida per la comunità. Per Mario Munoz, la personificazione di un’intera categoria sociale: quella dei politici corrotti che stanno uccidendo il suo Paese.

Mario ha 8 anni e un sogno di bambino: diventare un campione di basket, ma è più basso dei bambini della sua età e piuttosto gracile e nessuno lo vuole in squadra, in più i suoi genitori, come avvocati votati alle cause perse in difesa degli ultimi, vivono fasi economiche alterne e devono continuamente spostarsi cambiando casa e quartiere, così per Mario non è facile creare legami duraturi. Scopre così un’altra nuova passione: la Musica. Nessuno in famiglia suona uno strumento e neppure canta, eppure Mario decide presto che la musica diventerà il suo mestiere, un giorno.

Mentre Mario cresce, la sua città si espande sempre più rapidamente nel caos dovuto alla pressione dei ‘desplazados’ che dalle campagne si spostano in città come esuli in fuga. Non hanno lavoro e arrivano dalle campagne con solo i vestiti che indossano: hanno lasciato la loro intera esistenza nelle terre che sono state portate via loro con la forza. La città non ha né le risorse, né le strutture per accoglierli. Devono arrangiarsi. La miseria alberga ovunque e genera i suoi mostri. E’ un inferno in cui nessuno vorrebbe crescere o veder crescere i propri figli. Molti compagni di giochi in strada di Mario finiscono reclutati dalla guerriglia, uccisi da pallottole vaganti, vittime della droga. Mario sceglie di non arrendersi all’orrore e di restare aggrappato al suo sogno, fino a che un giorno, studente del liceo dove studia arti grafiche, decide che è arrivato il momento. Ha già iniziato a cantare con alcune piccole band da garage, ma adesso sente che se non darà una svolta alla sua vita, se davvero non le darà un senso, se non riuscirà a levare la sua voce più in alto del rumore degli spari e della guerra, non ce la farà a sopravvivere. Sente “di dover trovare qualcosa che gli permetta ancora di aggrapparsi alla vita”, dichiarerà anni dopo in un’intervista. Il suo è un grande sogno, non vuole cantare per qualche amico di quartiere. Ha già deciso che il suo progetto musicale si ascolterà in ogni angolo della Colombia e, per raggiungere lo scopo, ha bisogno di alleati, di altri ragazzi che la pensino come lui, ma che siano anche eccellenti musicisti.

E’ il 1998. In altri quartieri, in altre scuole, in altri contesti sociali, sono cresciuti altri 4 ragazzi. German è un ragazzo timido che suona la chitarra, vive in una casa molto piccola in un quartiere della classe media, Nicolas suona la batteria e studia musica al conservatorio; proviene da una famiglia benestante e ha persino già conosciuto al club di tennis la ragazza che presto diventerà sua moglie e gli darà tre figlie qualche anno dopo. David, che suona il basso, proviene invece da una famiglia disgregata, funestata da lutti provocati dall’emarginazione e dalla droga, e infine Sergio è il figlio più piccolo di una famiglia un tempo benestante che però ha conosciuto anni molto difficili a causa di un caso di ‘falso positivo’; suona le tastiere e la fisarmonica per alcuni gruppi che diventeranno famosi, ma il suo sogno è quello di suonare Rachmaninoff nei teatri europei. Mario non conosce ancora nessuno di loro, tuttavia una serie di amici in comune gli permette di incontrarli, di sentirli suonare e di selezionarli per il suo progetto. I cinque hanno caratteri molto diversi, ma in comune hanno tutti un latente bisogno di ribellarsi alla violenza dilagante e l’amore per la musica punk, un collante potente che li porta presto a incidere il loro primo disco, ‘El Carnaval de la Apatilla’, che esce nel 2000. Inizialmente i testi delle loro canzoni sono pieni di energia adolescenziale e tante buone intenzioni, ma non si spingono molto oltre i temi tipici dell’età: la rabbia per il tradimento di una ragazza e la partita di pallone con gli amici. Alcuni testi però già fanno intendere che i ragazzi sono fini osservatori del mondo che li circonda e che sono alla ricerca di un senso che spieghi cosa sta succedendo intorno a loro. Per il momento, tuttavia, si limitano ad osservare e descrivere ciò che vedono, raccontando la loro città e la loro gente.

La risposta del pubblico, soprattutto degli adolescenti, arriva subito e in città raggiungono già un buon grado di popolarità, cosa che li spinge a pubblicare un secondo album: “Dele la Wuelta al Disco”, nel 2002. Qui la rabbia dei ragazzi inizia a canalizzarsi, a trovare un suo punto focale e si trasforma in un messaggio di speranza. A differenza della maggior parte dei gruppi Punk che ovunque nel mondo stanno inneggiando alla ribellione violenta, Mario e i suoi hanno vissuto sulla pelle troppi anni di violenza per volerne di più. Loro sanno che non si può vivere senza Pace e così scrivono quella che a tutt’oggi considerano il manifesto della band, la loro prima e chiara presa di posizione ‘politica’. Si tratta di “La Verdadera Lucha” in cui si dice: “Non è difesa uccidere mio fratello, la vera lotta è cercare di amarci”. Da questo momento in poi, in ogni testo di Doctor Krapula le liriche si incaricheranno di fornire al pubblico dei messaggi che diventeranno poi slogan nelle stesse marce di protesta a cui si uniranno a sostegno della Pace, dell’Ambiente, delle popolazioni native, degli studenti, della Democrazia.

Ora si fa sul serio e le famiglie dei 5 ragazzi sono molto preoccupate: hanno paura che un sicario armato da qualche politico o le forze paramilitari li facciano fuori, premono perché la band cambi il tono della propria musica, ma loro non ci stanno. Arrivano le minacce, anche alle famiglie e qualcuno di loro decide di andarsene da casa per non creare ulteriori problemi, ma non ci sono soldi e così si tira la cinghia. La fortuna dei cinque ragazzi è la loro popolarità, che cresce di giorno in giorno in modo esponenziale, come nessuno di loro si sarebbe mai aspettato: é ormai troppo tardi per toglierli di mezzo senza trasformarli in martiri e così le minacce si arrestano e iniziano i tentativi di corruzione. In fondo i ragazzi sono alla fame e qualche valigia di denaro contante dovrebbe, diciamo, metterli dell’umore giusto per dare qualche ritoccatina ai loro testi...ma ancora una volta, il gruppo non ci sta. Rifiuta i soldi sapendo che da quel momento sarà assai difficile trovare luoghi dove suonare. E infatti gli ostacoli sono ovunque, ma loro non si arrendono e gli spazi se li creano da soli, organizzando ‘pachangas’, feste di quartiere in cui loro sono l’intrattenimento principale - come si vede nel video ‘Mas vale tarde que nunca’, in cui si è filmata una reale festa - oppure appropriandosi di spazi pubblici dismessi o ‘prestati’ da amici. Intorno oramai hanno il sostegno di migliaia di fedelissimi fans, alcuni dei quali presto si riuniranno in un’associazione chiamata ‘Comunidad Bombea’ che si incarica di diffondere il messaggio ‘politico’ della band e di organizzare eventi culturali e di sostegno a persone in condizioni di disagio sociale. Più in là nel tempo, sarà anche incaricata di offrire spazi e risorse ad artisti emergenti con gli stessi valori di Doctor Krapula. I fan li seguono dappertutto, una legione di volontari a disposizione delle tante e sempre nuove iniziative della band.

Nel 2005 arriva infine la consacrazione. I ragazzi stanno tutti studiando all’università quando esce il loro terzo disco, ‘Bombea’; contiene una canzone straordinaria che cambierà le loro vite per sempre: “La Fuerza del Amor”. Quella canzone entra immediatamente al primo posto della classifica e vi resta per 13 settimane consecutive, varcando i confini nazionali e diventando un inno di resistenza per molte migliaia di Latinoamericani. Il testo descrive la vita di un padre come tanti, povero e senza futuro, che trova nei figli la forza per continuare a lottare, giorno dopo giorno. Un testo semplice, ma estremamente potente per la speranza che lo pervade, la speranza che proviene dal riconoscimento di una sorte comune che non deve però atterrire, perché nulla può sconfiggere la forza dell’Amore. A questo punto a ciascuno dei membri della band è richiesto di fare una scelta, restare e dedicarsi al 100% alla musica come professione o lasciare. Tutti scelgono di restare e quattro di loro abbandonano l’università per dedicarsi completamente al progetto, che ora ha un’identità forte e definita.

La mission è apertamente quella di risvegliare le coscienze dei compatrioti, stanchi e rassegnati dopo tanti anni di assurda violenza, per spingerli a ribellarsi, a riprendersi in mano le loro vite, la politica del paese, la democrazia, ma in modo legale e pacifico. Nel frattempo anche la politica nazionale e internazionale della Colombia è cambiata. Grazie al ‘Plan Colombia’ i narcotrafficanti hanno perso molto del loro potere e si inizia a respirare un’aria di cambiamento. Bogotà sta rifiorendo grazie a due sindaci illuminati e visionari (Enrique Penalosa e Antanas Mockus) che in pochi anni le cambieranno il volto e la reputazione. Molti e gravi problemi persistono, ma finalmente c’è spazio per la speranza e il futuro. La musica di Doctor Krapula continua a viaggiare per l’America Latina anche attraverso le tournée organizzate nei paesi limitrofi. E’ così che i ragazzi entrano in contatto con un loro grande idolo, ‘Manu Chao’, all’epoca impegnato in Messico in alcuni progetti a sostegno degli Zapatisti. Chao li prende sotto la propria ala protettrice e dà loro un po’ di consigli su come trasformare le buone intenzioni in un vero e proprio Movimento. Con questo artista franco-spagnolo si fondano le basi di quello che diventerà quindi il “Movimento Artistico Cosciente.” Sempre Manu Chao, nel 2006, salirà con loro sul palco di uno dei Festival più importanti di tutta l’area latina indossando una maglietta di Doctor Krapula. Sarà la loro definitiva consacrazione di fronte ad un pubblico di 70 000 persone.

La band è pronta per fare un ulteriore salto di qualità e, proprio con Manu Chao, nasce l’idea di realizzare un progetto musicale a sostegno delle popolazioni native della Sierra Nevada de Santa Marta, sulla costa dell’Atlantico colombiano. In quel territorio c’è oro, petrolio e altre risorse che hanno ingolosito le multinazionali: la graduale pacificazione del paese ha permesso infatti l’ingresso di investitori e ora c’è il rischio che intere famiglie vengano allontanate dai territori sacri in cui sono vissute per molte generazioni a guardia di quello che loro considerano il ‘cuore del pianeta’. Viene così alla luce il progetto ‘Abre Sierra’, insieme ad altri musicisti nazionali che condividono con Doctor Krapula il desiderio di offrire il proprio appoggio artistico, ma anche politico, a chi non ha voce in capitolo nelle decisioni nazionali. Nel progetto ha una parte fondamentale Ati Quigua, un’attivista di etnia Arhuaco molto conosciuta, una donna coraggiosa e agguerrita, che nel frattempo è diventata la moglie di David il bassista e che gli darà il figlio Samuel. Appare nella canzone “Todos a Tierra”, una canzone che ancora oggi è il simbolo della resistenza indigena.

Intanto la band si prepara al lancio del disco ‘Sagrado Corazòn’, che esce nel 2008 e che in sé riassume finalmente tutti i temi cari al ‘Dottore’. Sono passati 10 anni dalla formazione del gruppo, ma siccome il primo album è uscito nel 2000, la band decide che sarà nel 2010 il momento di festeggiare. E i festeggiamenti arrivano in pompa magna! Viene infatti affittato per un giorno un teatro all’aperto e organizzato un concerto gratuito che sarà registrato e filmato in diretta per poi pubblicare un cofanetto commemorativo contenente un CD e un DVD. Si tratta di ‘Corazòn Bombea’. Subito dopo, la band parte per l’omonima tournée mondiale che li condurrà per la prima volta anche in Europa, dove suoneranno in Germania, Svizzera, Austria e Danimarca. Per tutti loro è il primo viaggio oltreoceano, il primo incontro con culture diverse.

Con il 2011 arrivano importanti riconoscimenti internazionali e in particolare due nominations ai Latin Grammy, cosa che si ripeterà anche l’anno successivo per la canzone “Exigimos”. Quest’ultima nomination segna un primato nella storia di un premio di natura ‘commerciale’, perché viene assegnata per la prima volta ad un brano apertamente di protesta (“Le nostre richieste sono unilaterali, perché rappresentano il fronte brillante del Sole e milioni di cuori che stanno aspettando il primo raggio della nuova aurora. Rompiamo secoli di silenzio, perché abbiamo diritto di protestare!”)

Nel 2012 lanciano l’album ‘Viva el Planeta’, presto premiato con un disco d'Oro, che dai problemi sociali sposta la sua attenzione sui diritti violati della Natura e lo presentano all’interno di un nuovo spazio ‘inventato’ da loro a Bogotà, il ‘Festival Viva el Planeta’, una kermesse di 9 ore di musica ininterrotta a cui partecipano musicisti invitati dalla band e provenienti da diversi paesi dell’area latina. E’ un successo tale che l’evento viene ripetuto in un’altra città colombiana, Cali, e poi ripetuto l’anno successivo, di nuovo nella capitale. Ormai sono costantemente sul palco, viaggiano ovunque li si chiami, dando spesso concerti gratuiti a favore delle cause in cui credono e tornano anno dopo anno anche in Europa. Dal 2012 fanno sentire la propria voce anche in Italia.

Non c’è locale troppo piccolo o stadio troppo grande per loro. Ovunque si esibiscano, la gente risponde saltando e ballando e, nonostante la barriera linguistica, ripetendo a squarciagola i cori che sono sempre accattivanti e facili da imparare. I loro concerti sono una festa collettiva. Sempre.

Nel 2012 iniziano inoltre a lavorare ad un nuovo progetto parallelo che ha mosso i primi passi già ai tempi di ‘Abre Sierra’ e che vede nuovamente la partecipazione di Manu Chao affiancato da un collettivo di oltre 25 artisti, non solo musicisti, e da una nuova attivista, di respiro davvero internazionale: Vandana Shiva, già premio Nobel Alternativo per la Pace. Il disco che nasce dal progetto di Doctor Krapula insieme al ‘Collettivo Jaguar’ si chiama AMA-ZONAS e, come è facile intuire, si propone di rivolgere l’attenzione degli ascoltatori sulle piaghe che affliggono il polmone del Pianeta. Il disco è attualmente in promozione nelle Americhe, dopo essere stato lanciato proprio in Europa tra luglio e agosto scorsi (4 sono state le date italiane) e sta raccogliendo già molte critiche favorevoli. Ma la storia non finisce certo qua. E’ già avviata la preparazione del primo ‘Festival Viva el Planeta’ europeo, che avrà luogo a Berlino nel maggio 2015...e molte altre sorprese sono in preparazione. Come loro ben sanno, ogni giorno è un nuovo inizio!

di Marta Brioschi
membro attivo del Colectivo Jaguar e tour manager italiano di Doctor Krapula

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