sabato 21 giugno 2014

AMA-ZONAS canto alla Vita, racconto d'Amore.



Il 18 giugno 2014 è stata indubbiamente una data storica per la band, quella in cui ha dato alla luce l'opera più intensa e sfaccettata della propria carriera.

Ci sono voluti due anni di ricerca e impegno a Mario Munoz e i suoi soci per mettere insieme più di 30 artisti (musicisti internazionali, ma anche pittori, fotografi e grafici), riuniti sotto il nome di "Colectivo Jaguar" per un progetto nato dal cuore, più che dal desiderio di realizzare un'opera ambiziosa. L'unico motore trainante del progetto è stato infatti il sincero desiderio di dare una voce ai popoli indigeni dell'Amazzonia e di fare concretamente qualcosa per la loro difesa e la difesa del loro territorio, a differenza di quanti, sotto diverse bandiere, li avevano già 'usati' in passato solo per scopi pubblicitari.

Sotto la guida di FUNDACION TERRA NOVA (www.funterranova.org), associazione che da molti anni lotta al fianco delle popolazioni minoritarie in Colombia e nei territori del trapezio amazzonico, la band ha iniziato quindi un attento processo di coinvolgimento di colleghi-amici (per non fare torto a nessuno non citiamo nomi, ma li trovate tutti elencati nell'album) e di scrittura di musiche e testi. Nel tempo, altri musicisti che non avevano ancora avuto contatto con la band hanno saputo del progetto e hanno volontariamente chiesto di parteciparvi, segnale, per i suoi promotori, che la direzione era quella giusta...

Ora che il disco è stato finalmente lanciato, immaginiamo che si sprecheranno le recensioni entusiaste (e già alcune, appena uscite nel continente americano, confermano la nostra supposizione), ma anche noi vorremmo permetterci la presunzione di dire la nostra...

Le 26 canzoni che compongono l'album si dipanano come un unico racconto e per questo dovrebbero essere proprio ascoltate in sequenza. La musica copre una grandissima quantità di generi, come sempre ci ha abituato il Dottore con la sua musica 'meticcia', ma qui ci sembra di scorgere nuove e raffinate sfumature e sicuramente molte suggestioni introdotte dagli artisti invitati, provenienti da contesti musicali anche eterogenei. E' forse per questo che l'album può essere anche letto come un viaggio attraverso coloriture stilistiche variegate nelle acque sinuose - ora tumultuose, ora placide - di un fiume di note che sembrano riflettere specularmente quelle del fiume reale, sempre presente e invocato nelle liriche del disco. Il 'Realismo Magico' di Marquéz nella sua espressione musicale.

Il livello generale è altissimo e la nostra esperienza di ascolto giunge senza flessioni o cadute di stile sino alla conclusione, una canzone 'nativa' che suona quasi come un mantra, quasi fosse un invito alla meditazione, a rilasciare le energie negative e a ricongiungersi finalmente alla Madre Terra, in Pace e Armonia. Bellissima in questo contesto, l'idea di intervallare le canzoni propriamente dette con degli intermezzi di canti tradizionali, cosa che sicuramente contribuisce a rafforzare il messaggio di unità e continuità temporale e culturale con le popolazioni native.

I testi sono assolutamente tutti da imparare a memoria e ciascuno contiene un messaggio preciso, spesso sintetizzato in frasi lapidarie (una su tutte, "Siamo parte, niente è nostro") che si incollano alla memoria degli ascoltatori e sono destinate ad entrare nella storia della musica come frasi celebri.
Non risparmiano nessuno dei mali che affliggono l'Amazzonia, rendono chiara l'urgenza con cui siamo tutti invitati ad agire per invertire la marcia e finalmente salvare la foresta e con essa il pianeta di cui è cuore è polmone, ma non c'è disperazione e la protesta non cede mai alla rabbia; persino l'amarezza della perdita è appena accennata in brani come 'Olvidamos', 'Fragil Alegria' o 'Como' e subito controbilanciata dalla sferzante allegria della maggior parte dei brani - primo fra tutti proprio la title track - e dalla potente energia affabulatoria di chi canta con determinazione un dolore profondo - esemplari i brani 'El Rugido del Jaguar', 'Grito de la Selva', 'Selva Cumbia' e 'Puerto Carrettera'- da cui riesce però a trarre forza per chiamare a sè l'attenzione di migliaia (e perché no, milioni) di altre anime affinché si uniscano in un grande coro di voci, tante gocce che insieme possono (e devono!) diventare uno tsunami culturale pronto a cambiare il mondo. In fondo, come recita uno dei brani, "veniamo tutti dalla stessa sorgente e siamo diretti allo stesso mare".

Questo disco è un grande sogno finalmente realizzato per Mario Munoz, frontman della band; ora tocca a noi, popolo di comuni mortali, diffondere il messaggio, unendoci nella lotta, dando seguito al processo di guarigione di questo nostro povero pianeta, che è la nostra casa, non dimentichiamolo. In un'intervista, lo stesso Mario si auspica che i testi delle canzoni vengano utilizzati nelle scuole per l'insegnamento dello spagnolo, rendendo così ancora più accessibile e capillare il loro messaggio. Ci è sembrato giusto lanciare anche da qui l'invito, caso mai leggessero questo blog anche degli insegnanti ;)

Tra pochi giorni partirà l'AMA-ZONAS TOUR proprio dall'Italia. Qui a lato trovate tutte le date e i link ai relativi eventi FB...che altro dire, venite tutti a cantare e ballare con noi!
L'Arte e la Cultura ci salveranno!

NOTA: il Disco è acquistabile su iTunes. Tutti gli artisti hanno rinunciato ai diritti d'autore, che dopo il vostro acquisto andranno direttamente alla Fundacion Terra Nova.
link: https://itunes.apple.com/it/album/ama-zonas/id889206792



Nessun commento:

Posta un commento

Sfoglia e scarica la Brochure!