domenica 29 settembre 2013

Dr. Krapula: La potenza dal vivo

Foto di Fernando Aceves @ Lunario, MX
Ci sono gruppi che si sentono a disagio negli studi di registrazione, una bestia difficile da domare; l’asetticità, l’ordine impediscono loro di forgiare quei suoni che in una sala prove si ascoltano in un modo e una volta plasmati in un disco, guadagnano nitidezza, chiarezza, però perdono ruvidezza e spigolosità. In breve, la vita sfugge loro.

E’ questo che capita a Dr. Krapula, quintetto che arriva oggi a Città del Messico per spaccare pietre, per stabilire una reputazione e dimostra che tra quella band con cinque album al seguito e questo gruppo esplosivo dal vivo, vi è una distanza, un enorme abisso.

I Colombiani ci portano su una chiatta di ritmi latini, dove dominano ska, reggae, punk e hardcore. I testi sono combattivi, ―Exigimos, porque la voz podemos levantar/ exigimos, porque tenemos derecho a protestar―, sono iperattivi sul palco, e dal vivo sono caratterizzati essenzialmente da tre cose.
In primo luogo, un’infinita energia sul palco. Il loro cantante, Mario Muñoz, è instancabile, si muove, si agita, sa connettersi con il pubblico, sa far sentire a ciascuno dei partecipanti che il concerto è fatto solo per lui o lei ("questa canzone è per te, per te, per voi e per voi "), e allo stesso tempo si rivolge ad un collettivo ("suoniamo più forte insieme").
In secondo luogo, collegano le canzoni a formare grandi blocchi sonori che scorrono rapidamente nel tempo e creano la sensazione di vertigine. Infine, la pulizia del loro suono che fa brillare ciascuna delle canzoni e permette di apprezzare gli assoli e assimilare i singoli testi nella loro interezza.
Dr. Krapula è una band nuova in questo paese, ma in Colombia c'è una storia di quindici anni alle spalle. Su questo percorso si eleva, come un gigante, molto evidente a volte, l'ombra di Manu Chao, influenza molto esplicita in alcuni testi come ―Que viva Manu / que viva la vida / me gustas tú―, o nelle accelerazioni sonore che ricordano più i tempi di Mano Negra che il lavoro solista di Chao.

Fortunatamente per il quintetto, completato da German Martinez, chitarra, David Jaramillo, basso, Niko Cabrera, batteria, e Sergio Acosta, tastiere, il cantante è solo un riferimento, perché loro si sono già ritagliati un’identità. Sono dei pochi gruppi di oggi che si impegnano a comporre testi che si occupano di problemi sociali, tra cui il degrado ambientale e l'ingiustizia. E per questo attingono alla tradizione latino-americana, dove lo stesso seme è stato piantato da gruppi folcloristici e gruppi rock.

Dr. Krapula sa bene dove posizionarsi e oggi ci forniscono segni tangibili di questo. A un suono energico aggiungono un atteggiamento in cui non c'è spazio per le mezze misure e se c’è rabbia è ben focalizzata.


Fonte: David Cortés per Bitàcora, pagina dell’Auditorio Nacional EL LUNARIO – Città del Messico.
Articolo originale: http://www.bitacoradelauditorio.com/2013/09/dr-krapula-la-potencia-en-vivo.html

venerdì 13 settembre 2013

L'Intervento di Cesar Pachon, portavoce dei 'Campesinos' colombiani sulla musica di David Jaramillo

“Chiedo a tutti il favore di ascoltarmi attentamente. Rappresento qui un popolo contadino, dignitoso e lavoratore e le persone più onorate e oneste di questo paese. Rappresento principalmente i coltivatori di patate, perché è lì che è nato questo Movimento, però vengo anche in rappresentanza dei coltivatori di cipolle, di fagioli, di pomodori, dei frutticoltori, produttori di latte che fanno parte della nostra economia. Noi non ci dedichiamo ad un solo tipo di coltivazione, perché pratichiamo la rotazione, diversamente danneggeremmo la terra. In questo momento tutti loro vi mandano un saluto e una richiesta di aiuto, perché ci troviamo in una situazione di povertà assoluta e questo non è giusto perché stiamo perdendo ciò che abbiamo costruito in tutta una vita.

Noi non possiamo competere con il mercato estero, perché produrre un chilo di cibo all’estero costa meno che produrlo in Colombia e non ci vengano a dire che dobbiamo diventare più competitivi perché noi qui già ci ammazziamo sotto il sole e l’acqua: noi siamo bravissimi a produrre e manteniamo la pace nel Surco, come diciamo qui. Abbiamo bisogno di soluzioni radicali e non acqua tiepida.

Signor Ministro, per favore, sto parlando a nome dei coltivatori colombiani e la prego di ascoltarci. Qui si è perso il senso della Missione e della Visione di un’istituzione come la nostra. Noi abbiamo le competenze per sapere quando seminare e raccogliere, conosciamo il nostro mercato interno e qui si sta comprando dall’estero senza tener in conto la nostra agricoltura e rovinandola. In questo momento i nostri agricoltori stanno soffrendo come sempre gli abusi del governo nazionale. Ci sono stati molti feriti e ci sono dei compagni in stato di reclusione e io chiedo che vengano rilasciati senza conseguenze giuridiche. Come si può ottenere la pace quando ci sono tanta fame e ingiustizie sociali? Cerchiamo insieme una soluzione! Se volete, noi siamo in grado di proporre una politica agraria per questo paese, perché qui si presentano molte soluzioni politiche ma non una adeguata. Riorganizziamo il mercato, non importiamo cibo e noi siamo capaci di darci una casa, non abbiamo bisogno che ce la regaliate: possiamo comprarcela con il nostro lavoro! E non importate cibo, che siamo in grado di nutrire questo paese e anche altri! E per quello che riguarda il conflitto tra le miniere e le riserve d’acqua, per favore trovate una soluzione che non distrugga l’ambiente e l’acqua…”

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