martedì 15 ottobre 2013
Così si rivelarono per la prima volta in Italia i DRK ai microfoni di PUNTORADIO (ora UP RADIO)!
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sabato 12 ottobre 2013
I musicisti chiamano alla ribellione al Festival Prineos Sur 2013
foto Julio Castro |
16 luglio 2013 di Julio Castro –
Parlano di ciò che è di tutti, non dei beni materiali, bensì
di quel sentire collettivo che bisogna sviluppare, e non localmente, ma sul
pianeta. E’ un’esemplificazione parziale di quello che vuole questo gruppo, che
sicuramente riesce a far arrivare il messaggio al pubblico. I colombiani DOCTOR
KRAPULA aprono la seconda giornata del Festival Prineos Sur 2013 e ne
approfittano per salutare i ‘loro genitori’, riferendosi ai messicani Café
Tacvba, che suoneranno dopo di loro.
Il giovane gruppo ha i modi e l’energia dei giovani
musicisti dal sangue caldo, della gente coinvolta, di chi non si lascia
imbavagliare né imporre il ritmo…e qui il ritmo lo marcano loro. In tutto il
lungo elenco di canzoni (che si allungano in complicità con il pubblico), le
canzoni toccano rivendicazioni di ogni tipo. Denunciano la corruzione, la
violenza diretta e indiretta contro la gente. Sono anti-tauromachia, anti-corruzione…e
in definitiva il loro Antidoto è la
anti-globalizzazione. Una delle canzoni qui cantate dal pubblico e una di
quelle che mi sembra meglio riuscite, è Somos,
dove includono tutti, dove richiamano a una lotta globale, in maniera
collettiva e armonica, come fosse un inno per spingere a muoversi.
Non avevo ancora avuto occasione di ascoltarli dal vivo,
anche se conoscevo alcune delle loro canzoni da tempo, e oltre allo spettacolo
musicale, quello della sua voce principale, Mario Muñoz, è esigente
visivamente, ammenocché non ti unisca a lui saltando: io mi fisso la telecamera
perché non se ne voli via e finiamo tutti a saltare con loro. Non pare
possibile che nel loro paese vengano trattati come gruppo sovversivo, anche se,
con i politici che abbiamo nel nostro governo, forse dovrei stare zitto, perché
quanta gente non si è censurata o tentato di censurare nel nostro paese?
Il fatto è che Doctor Krapula non ha peli sulla lingua,
parlano del loro Presidente, della loro situazione, però quello di cui cantano è estendibile a tutto
il pianeta, e loro ci chiamano a unirci a questa ribellione quotidiana.
Lo spirito di lotta è presente nel pubblico che assiste a
questo concerto, e il ritmo della band e i toni forti della sua musica
riscaldano subito la notte fredda e ventosa di questa seconda giornata: “Siamo
il Sole, il Vento e il Mare, siamo la Terra che si leva” O almeno dovremmo esserlo.
Fonte: laRepúblicaCultural.es http://www.larepublicacultural.es/article7292.html
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martedì 8 ottobre 2013
Dal Mondo al Kantiere: breve rassegna di una giornata indimenticabile
di Giacomo Molinari - Associazioni a Distinguere
Una finestra sul mondo si è aperta al Kantiere,
uno scorcio di umanità inquieta, cosciente, protagonista di processi di
cambiamento per il proprio territorio a partire da un nuovo rapporto con l'arte
e la cultura.
Anime affini e pratiche comuni, intrecciatesi
nonostante un Oceano di distanza per creare un evento dal sapore unico.
Il bilancio che possiamo stilare sulla serata
di mercoledì sette agosto è ricco di positività in ogni suo aspetto.
Dall'incontro pomeridiano - che ha visto
protagonisti i DrK e le loro battaglie per la tutela dei Beni Comuni e Andrea Zummo, responsabile del "Comitato
Salvagente-Network per la difesa popolare non violenta delle persone a
rischio", organismo nato in seno a Libera operante in Italia e all'estero
(America Latina compresa) per proteggere e tutelare testimoni di giustizia e
attivisti per i diritti umani - al concerto serale, un'esplosione d'energia che
ha coinvolto tutti, regalando a questa piccola città sul lago uno scorcio della
Colombia migliore.
Un incontro da ripetersi, fra realtà che
portano avanti battaglie comuni anche se in contesti diversi.
di Marta Brioschi - Doctor Krapula Italia
A causa della variabilità del clima, il concerto di DrK è
stato spostato all’interno del Kantiere, in una sala appositamente attrezzata
per i gruppi visitanti e dove, ancor prima dell’inizio, si era andata
assiepando una vera e propria folla. Più tardi avremmo scoperto che all’esterno
ne era rimasta almeno altrettanta: tutta la Verbania under 35 era presente, ma è
arrivata molta gente anche da altre città, come Torino e addirittura Parma.
Sin dalle prime note capiamo che il concerto sarà un
successo.
Da subito infatti, il pubblico incomincia a saltare, ballare
e intonare cori, rispondendo ad ogni richiamo o sollecitazione da parte di
Mario, il cantante. L’entusiasmo e la perfetta sintonia tra il palco e il
pubblico è palpabile e la band risponde infondendo tutta l’energia possibile
nella propria performance, nonostante il caldo insopportabile – dopo solo un
paio di canzoni si rende necessario asciugare il palco, scivoloso per il sudore
dei 5 ragazzi - .
Nessun cedimento, nessuna pietà, nessuna esitazione: le
canzoni scorrono via veloci una dopo l’altra senza soluzione di continuità, in
una vertigine quasi ipnotica che sembra impedire alla gente di arrestarsi, di
prendere fiato. Volano magliette, i capelli si fanno pesanti di sudore, è come
se esistesse solo un unico, grande organismo vivente che respira all’unisono
entro gli angusti confini della sala. Neanche l’improvvida interruzione della
Polizia (per una questione di parcheggio irregolare) impedisce alla band di
ritornare sul palco e riconquistare con poche note di Tiempo Locura, canzone fuori programma, tutta l’attenzione del
pubblico, che la segue con rinnovato vigore e scandendo con maggior forza i
ritornelli appena appresi delle canzoni che sente più vicine, come Exigimos, Amanece e Bam.
Dopo 90 minuti, il concerto si chiude al grido unanime e
incessante di “Una màs!! , “Ancora una!!”, ma i ragazzi sono stanchi e scendono
dal palco per unirsi alla folla che li accoglie con abbracci e complimenti e li
ringrazia. Diverse persone mi raggiungono per ringraziarci della serata
definendola “incredibile”, “esaltante”. Alcuni confessano di essere stati
trascinati al Kantiere dalla fidanzata, dall’amico, persino dalla madre e di
aver scoperto di amare già la musica dei Doctor Krapula, aggiungendo di non
essersi mai divertiti tanto in tanti anni.
Nell’aria, a parte il caldo, resta una bella sensazione,
quella di aver partecipato ad una festa ben riuscita, ad un rito collettivo
fatto di gioia e partecipazione e tanta voglia di ripetere presto l’esperienza.
I Doctor Krapula la chiamano Magia…
giovedì 3 ottobre 2013
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