sabato 12 ottobre 2013

I musicisti chiamano alla ribellione al Festival Prineos Sur 2013

foto Julio Castro
16 luglio 2013 di Julio Castro –

Parlano di ciò che è di tutti, non dei beni materiali, bensì di quel sentire collettivo che bisogna sviluppare, e non localmente, ma sul pianeta. E’ un’esemplificazione parziale di quello che vuole questo gruppo, che sicuramente riesce a far arrivare il messaggio al pubblico. I colombiani DOCTOR KRAPULA aprono la seconda giornata del Festival Prineos Sur 2013 e ne approfittano per salutare i ‘loro genitori’, riferendosi ai messicani Café Tacvba, che suoneranno dopo di loro.

Il giovane gruppo ha i modi e l’energia dei giovani musicisti dal sangue caldo, della gente coinvolta, di chi non si lascia imbavagliare né imporre il ritmo…e qui il ritmo lo marcano loro. In tutto il lungo elenco di canzoni (che si allungano in complicità con il pubblico), le canzoni toccano rivendicazioni di ogni tipo. Denunciano la corruzione, la violenza diretta e indiretta contro la gente. Sono anti-tauromachia, anti-corruzione…e in definitiva il loro Antidoto è la anti-globalizzazione. Una delle canzoni qui cantate dal pubblico e una di quelle che mi sembra meglio riuscite, è Somos, dove includono tutti, dove richiamano a una lotta globale, in maniera collettiva e armonica, come fosse un inno per spingere a muoversi.

Non avevo ancora avuto occasione di ascoltarli dal vivo, anche se conoscevo alcune delle loro canzoni da tempo, e oltre allo spettacolo musicale, quello della sua voce principale, Mario Muñoz, è esigente visivamente, ammenocché non ti unisca a lui saltando: io mi fisso la telecamera perché non se ne voli via e finiamo tutti a saltare con loro. Non pare possibile che nel loro paese vengano trattati come gruppo sovversivo, anche se, con i politici che abbiamo nel nostro governo, forse dovrei stare zitto, perché quanta gente non si è censurata o tentato di censurare nel nostro paese?
Il fatto è che Doctor Krapula non ha peli sulla lingua, parlano del loro Presidente, della loro situazione, però quello di cui cantano è estendibile a tutto il pianeta, e loro ci chiamano a unirci a questa ribellione quotidiana.

Lo spirito di lotta è presente nel pubblico che assiste a questo concerto, e il ritmo della band e i toni forti della sua musica riscaldano subito la notte fredda e ventosa di questa seconda giornata: “Siamo il Sole, il Vento e il Mare, siamo la Terra che si leva” O almeno dovremmo esserlo.


martedì 8 ottobre 2013

Dal Mondo al Kantiere: breve rassegna di una giornata indimenticabile

di Giacomo Molinari - Associazioni a Distinguere

Una finestra sul mondo si è aperta al Kantiere, uno scorcio di umanità inquieta, cosciente, protagonista di processi di cambiamento per il proprio territorio a partire da un nuovo rapporto con l'arte e la cultura.
Anime affini e pratiche comuni, intrecciatesi nonostante un Oceano di distanza per creare un evento dal sapore unico.
Il bilancio che possiamo stilare sulla serata di mercoledì sette agosto è ricco di positività in ogni suo aspetto.
Dall'incontro pomeridiano - che ha visto protagonisti i DrK e le loro battaglie per la tutela dei Beni Comuni e  Andrea Zummo, responsabile del "Comitato Salvagente-Network per la difesa popolare non violenta delle persone a rischio", organismo nato in seno a Libera operante in Italia e all'estero (America Latina compresa) per proteggere e tutelare testimoni di giustizia e attivisti per i diritti umani - al concerto serale, un'esplosione d'energia che ha coinvolto tutti, regalando a questa piccola città sul lago uno scorcio della Colombia migliore.

Un incontro da ripetersi, fra realtà che portano avanti battaglie comuni anche se in contesti diversi.

di Marta Brioschi - Doctor Krapula Italia

A causa della variabilità del clima, il concerto di DrK è stato spostato all’interno del Kantiere, in una sala appositamente attrezzata per i gruppi visitanti e dove, ancor prima dell’inizio, si era andata assiepando una vera e propria folla. Più tardi avremmo scoperto che all’esterno ne era rimasta almeno altrettanta: tutta la Verbania under 35 era presente, ma è arrivata molta gente anche da altre città, come Torino e addirittura Parma.

Sin dalle prime note capiamo che il concerto sarà un successo.
Da subito infatti, il pubblico incomincia a saltare, ballare e intonare cori, rispondendo ad ogni richiamo o sollecitazione da parte di Mario, il cantante. L’entusiasmo e la perfetta sintonia tra il palco e il pubblico è palpabile e la band risponde infondendo tutta l’energia possibile nella propria performance, nonostante il caldo insopportabile – dopo solo un paio di canzoni si rende necessario asciugare il palco, scivoloso per il sudore dei 5 ragazzi - .

Nessun cedimento, nessuna pietà, nessuna esitazione: le canzoni scorrono via veloci una dopo l’altra senza soluzione di continuità, in una vertigine quasi ipnotica che sembra impedire alla gente di arrestarsi, di prendere fiato. Volano magliette, i capelli si fanno pesanti di sudore, è come se esistesse solo un unico, grande organismo vivente che respira all’unisono entro gli angusti confini della sala. Neanche l’improvvida interruzione della Polizia (per una questione di parcheggio irregolare) impedisce alla band di ritornare sul palco e riconquistare con poche note di Tiempo Locura, canzone fuori programma, tutta l’attenzione del pubblico, che la segue con rinnovato vigore e scandendo con maggior forza i ritornelli appena appresi delle canzoni che sente più vicine, come Exigimos, Amanece e Bam.

Dopo 90 minuti, il concerto si chiude al grido unanime e incessante di “Una màs!! , “Ancora una!!”, ma i ragazzi sono stanchi e scendono dal palco per unirsi alla folla che li accoglie con abbracci e complimenti e li ringrazia. Diverse persone mi raggiungono per ringraziarci della serata definendola “incredibile”, “esaltante”. Alcuni confessano di essere stati trascinati al Kantiere dalla fidanzata, dall’amico, persino dalla madre e di aver scoperto di amare già la musica dei Doctor Krapula, aggiungendo di non essersi mai divertiti tanto in tanti anni.

Nell’aria, a parte il caldo, resta una bella sensazione, quella di aver partecipato ad una festa ben riuscita, ad un rito collettivo fatto di gioia e partecipazione e tanta voglia di ripetere presto l’esperienza.
I Doctor Krapula la chiamano Magia…


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